Il quadro politico regionale sempre in forte fermento con un equilibrio che i detrattori del presidente Toma vedono instabile in attesa di sconquassi della maggioranza che nonostante tutto tiene e punta alla chiusura della legislatura tra tre anni e mezzo. In questo momento sono diverse le questioni e i movimenti che tengono banco nella politica regionale. Dopo che il senatore Calderoli della Lega ha depositato in Cassazione il quesito referendario per l’abrogazione della quota proporzionale dalla legge elettorale. Otto delle nove regioni, da nord a sud, intervenute al congresso di Pontida, hanno deliberato la proposta di un referendum abrogativo della legge elettorale a favore di un sistema maggioritario puro. In pratica tutte le regioni intervenute a Pontida hanno aderito tranne il Molise. Leggermente imbarazzante la posizione della nostra regione, in quanto era stato Toma proprio dal palco di Pontida ad esprimere piena adesione al progetto della Lega, per poi sposare la causa di Berlusconi. Si tenta nelle sacre stanze dell’amministrazione regionale di minimizzare e sminuire il problema con un Salvini giustamente adirato per questa scelta non consona alla volontà espressa dal presidente davanti alla platea leghista nazionale e, c’è chi pensa al rimedio tardivo e anodino di proporre un consiglio monotematico per dare l’adesione. Ma sono ben altri i problemi ostativi all’amministrazione Toma, come quello della gestione della sanità al collasso con il sub commissario Giustini a cui Toma ha sempre espresso contrarietà nel modus operandi, ma nei giorni scorsi il presidente ha ottenuto dal nuovo ministro Speranza il superamento della normativa che prevede l’incompatibilità tra la figura del commissario ad acta e quella del presidente di regione, in attesa di potere gestire finalmente uno dei bilanci più complessi e importante per la vita dei cittadini. Ma quando? Vi è in corso la palesata sfiducia lanciata dal capogruppo in consiglio regionale del M5S Greco verso la gestione presidenziale considerata inefficace per la risoluzione delle innumerevoli vertenze in atto, mentre la Consigliera Romagnuolo ex Leghista continua a scalpitare invitando al voto anticipato, c’è chi come il Consigliere Scarabeo guarda lontano, ai prossimi appuntamenti elettorali e ufficializza la sua entrata in Fratelli D’Italia. Altra pedina importante nel rafforzo del partito della Meloni e di Fitto in continuo gradimento popolare. Un annuncio che proviene direttamente dal coordinatore regionale Filoteo Di Sandro che esprimendo soddisfazione per quello che definisce un ritorno di Scarabeo alle origini porta a segno un bel colpo per il partito.