di Pippo Pazzo…
La banca del caciocavallo. Nel tutto contro tutti che si sta vivendo nella politica locale, regionale, italiana e anche europea, c’è bisogno di “idee”: nuove idee per lo sviluppo, la sostenibilità, la ricerca, il progresso, l’economia, lo sperpero.
Gli esponenti, che si espongono palesemente alla ricerca di consensi, si muovono con le loro proposte per vari “redditi” quali quello di ripopolamento, di sussistenza, di cittadinanza, di rimboschimento, di sverniciamento; ci vogliono idee più incisive atte all’incentivazione dell’imprenditoria che fungano da volano per la ricerca, lo sviluppo: lo sperpero.
Bisogna copiare, come spesso si fa nei programmi elettorali, da realtà che si sono già mosse alla valorizzazione del prodotto locale con idee avveniristiche, abominevoli, incantevoli, stucchevoli, quali: la banca del caciocavallo.
A Parma, a garanzia dei prestiti agli allevatori per l’adeguamento, l’investimento sulle strutture e sulle tecnologie, c’è una “Fort Knox” dove vengono conservate, per la stagionatura, le forme di parmigiano; viste le recenti rivelazioni su contributi e contribuzioni alle aziende molisane si potrebbe creare in Molise una “Fort Knox” del caciocavallo dove si conservano le provole a garanzia dei prestiti che vengono concessi agli allevatori: si risparmierebbe denaro pubblico che potrà così essere elargito a pioggia, a pochi eletti o elettori, con altre finalità.
Il consorzio San Daniele aveva “pensato”, e in parte realizzato, una banca del prosciutto per poter garantire agli allevatori fondi per l’investimento basata sullo stesso principio: sfruttare il tempo morto della stagionatura, abbastanza lungo, per capitalizzare denaro.
Gli economisti locali potrebbero creare un apposita “start up” e diffondere il progetto, ampliandolo, anche allo spaghetto, per il tempo di essiccazione, oppure all’olio, alla cipolla, ai sotto aceti, al peperoncino. Il progetto andrebbe “in barba” anche ai dazi di Trump che con il suo slogan “prima gli americani” dovrebbe competere con lo slogan “prima il caciocavallo”!
Tra i dazi che Trump ha imposto alla comunità europea, riconoscendo la potenza della banca del Parmiggiano e del San Daniele, ci sono proprio sanzioni sia su quella tipologia di formaggio che di prosciutto. Per una volta il Molise salirebbe in vetta ad una classifica, una delle tante classifiche che in periodo elettorale o pre elettorale, cioè sempre, si stilano nella nazione.