«Il Molise, suo malgrado, perde anche la direzione territoriale del Polo museale, accorpata con L’Abruzzo a seguito del decreto del ministro per le Attività e i beni culturali Alberto Bonisoli. Si tratta dell’ennesimo danno per una regione che negli ultimi anni ha già visto sottrarsi tanti presìdi istituzionali».
È l’amaro commento della consigliera regionale Filomena Calenda, estremamente critica verso il provvedimento, definito “ferragostano” dai media nazionali, di attuazione della riorganizzazione interna del Mibac, decisa con un decreto approvato lo scorso 19 giugno dal Consiglio dei Ministri divenuto effettivo il 22 agosto.
«Ormai il Molise è terra di soppressioni ed accorpamenti – attacca Calenda – e non può certo renderci la medicina meno amara il fatto che questo atto sciagurato, criticato aspramente dai maggiori esperti del settore dei beni culturali, abbia calato la propria mannaia anche su altre regioni. L’atto firmato da Bonisoli, ormai ex ministro, contiene le disposizioni sull’organizzazione e sul funzionamento dei musei e prevede lo scioglimento dei Poli museali.
Al loro posto – prosegue Calenda – nascono le direzioni territoriali delle reti museali. Dieci in tutto, e il Molise è stato accorpato all’Abruzzo. Dopo appena cinque anni il Polo museale regionale scompare e con esso scompaiono, o quanto meno si affievoliscono di molto, le speranze di poter dare concretezza e visibilità ad un settore che potrebbe essere strategico per la nostra regione.
Il rammarico è che nell’ultimo periodo c’erano stati segnali di rilancio delle attività poste in essere dalla Soprintendenza ed ora, con la riorganizzazione voluta da Bonisoli, tutto torna in discussione o viene addirittura vanificato. La speranza – conclude la consigliera regionale – è che si possa rivedere questo provvedimento e tornare, quindi, ad avere una direzione territoriale molisana che si dedichi appieno alla valorizzazione dei siti e del patrimonio culturale della nostra regione».