Ad Acquafondata quest’oggi, 26 agosto, si celebra il millenario del paese. Per l’occasione rientra la statua restaurata del Santo Patrono. Ai festeggiamenti anche cittadini di Pozzilli e degli altri comuni molisani limitrofi
Acquafondata, il comune più piccolo della provincia di Frosinone, si prepara alle celebrazioni per i mille anni della sua storia. Il piccolo borgo sulle estreme propaggini dei monti della Meta, a ridosso del confine con il Molise, conosciuto per le sue zampogne e per la prelibatezza dei suoi gnocchi, ha avviato una serie di iniziative per ricordare l’importante anniversario.
Leone Ostiense, cronista dell’Abbazia di Montecassino, nel suo “Cronico” fa risalire il primo insediamento di Acquafondata tra il 1017 e il 1022 quando i Conti di Venafro, avanzando nei territori dell’abbazia, costruirono abusivamente una fortificazione; il castello verrà successivamente ceduto dai nobili molisani all’Abate Oderisio, diventando uno dei tanti centri della “Terra di san Benedetto”.
Per celebrare il millenario del paese, che a tutt’oggi conserva la caratteristica struttura fortificata, è stato individuato convenzionalmente il 2019 perché coincide con l’avvio di un importantissimo lavoro di restauro sull’antica statua di san Giovanni Battista, patrono della comunità.
Il lavoro, curato dal restauratore pontecorvese Fernando Cerro, è stato coordinato da un comitato parrocchiale appositamente costituitosi per l’occasione che ha lavorato in stretta sinergia con l’Amministrazione comunale di Acquafondata e con il comitato dei festeggiamenti Patronali.
La storica scultura restaurata è attesa in paese per oggi lunedì 26 agosto alle ore 17.00 e verrà accolta nella piazza del Municipio, benedetta dal Vicario zonale mons. Remo Marandola e ricondotta solennemente nella chiesa parrocchiale.
Sarà questo l’inizio delle celebrazioni per i mille anni di storia del paese, che culmineranno nel tardo pomeriggio di giovedì 29 agosto, solennità del martirio del santo patrono Giovanni Battista; alle ore 18.00, infatti, è prevista la cerimonia finale con lo svelamento di una targa ricordo apposta presso l’antica porta d’accesso alle mura del borgo, a cui prenderanno parte diverse Autorità e il padre Abate di Montecassino, dom Donato Ogliari, la cui gradita presenza riferisce dell’appartenenza secolare del castello di Acquafondata alla Terra di San Benedetto.