Crisi di Governo, il M5s fa quadrato a casa Grillo e scarica Salvini: “Interlocutore inaffidabile” facebook 6 Twitter Beppe Grillo riunisce lo stato maggiore M5s nella sua villa a Marina di Bibbona. Un vertice per studiare le prossime mosse.
MARINA DI BIBBONA(LIVORNO) – Beppe Grillo riunisce lo stato maggiore M5s nella sua villa a Marina di Bibbona. Un vertice ‘segreto’ scoperto da Il Tirreno che in esclusiva ha pubblicato una foto che ritrae l’arrivo del presidente della Camera, Roberto Fico. Un incontro che ha visto la partecipazione anche dei due capigruppo, di Paola Taverna e di Alessandro Di Battista oltre che naturalmente Luigi Di Maio.
“Tutti i presenti – si legge in una nota al termine del vertice – si sono ritrovati per definire Salvini un interlocutore non più credibile. Prima la sua mossa di staccare la spina al governo tra un mojito e un tuffo. Poi la vergognosa retromarcia in cui tenta di dettare condizioni senza alcuna credibilità, fanno di lui un interlocutore inaffidabile. Dispiace per il gruppo parlamentare della Lega con cui è stato fatto un buon lavoro in questi 14 mesi“. Le prossime mosse del M5s Un vertice per delineare le prossime mosse dei grillini. Due le strade che potrebbero essere intraprese dai pentastellati. Una nuova alleanza con la Lega sacrificando alcuni ministri oppure aprire definitivamente le porte al PD. E proprio questa ipotesi sembra essere la più probabile visto che molti esponenti del MoVimento stanno chiedendo a Di Maio di iniziare un dialogo con la sinistra.
Possibile in questo senso un voto su Rousseau. Lo stato maggiore dei grillini potrebbe chiedere agli iscritti se ritornare al voto oppure parlare con i democratici. Ma attenzione anche ad un ritorno con la Lega. In questo caso, però, è alto il rischio di un ulteriore calo elettorale da parte dei grillini. Luigi Di Maio Prodi apre all’alleanza M5s-PD L’alleanza M5s-Pd ha un sostenitore in più. In un articolo di fondo scritto per Il Messaggero Romano Prodi approva questa intesa che secondo lui potrebbe essere ‘filo-europea’.
Insomma un accordo a favore di Ursula von der Leyen. Si tratta naturalmente di un’opinione visto che i democratici continuano ad essere divisi in questo senso. I renziani spingono per un accordo, Zingaretti frena e chiede tempo mentre c’è chi minaccia una separazione in caso di accordo. Stiamo parlando di Carlo Calenda pronto a fondare un partito se il PD dovesse aprire ad un’alleanza con i grillini.