“La seconda Commissione consiliare ha licenziato, con il solo voto di astensione del rappresentante del M5S, la PDL n° 55 concernente “Disposizioni in materia di politiche attive del lavoro e formazione professionale e funzionamento del sistema regionale dei servizi per lavoro”. Proposta di legge regionale di iniziativa del Consigliere regionale Michele Iorio e di cui io sono relatore. Il Sistema della rete dei Servizi per l’Impiego regionali, può essere riformulato al fine di renderlo coerente con una governance più efficace attraverso una diversa visione organizzativa in materia di lavoro. In questa proposta legislativa si evidenzia il ruolo strategico della rete dei Servizi per il lavoro, per far diventare più fruibile e adeguata la ricerca di occupazione. Iniziando, proprio dai Centri per l’Impiego ai quali, questa legge è particolarmente rivolta.
Guardando al contenuto della proposta di legge regionale in questione, è in questa fase che devono essere attuate le azioni capaci di garantire una maggiore e più efficiente prestazione dei servizi legati alla ricerca di lavoro: prima accoglienza, orientamento di base, informazione e canalizzazione delle offerte da destinare a coloro che sono in cerca di occupazione. Il ragionamento si basa su una vera e propria riforma della normativa regionale in tema di Politiche del Lavoro e Formazione professionale, con la “Struttura Multifunzionale regionale di Orientamento” che diventa un collegamento tra il sistema dell’istruzione e formazione, con quello della rete territoriale dei Servizi per il lavoro, nel rispetto delle norme regionali, nazionali e comunitarie. Il potenziamento della rete integrata dei servizi, dunque, riconoscendone l’importanza, vuole introdurre e affidare al sistema di Orientamento Permanente, quale intervento di prima istanza nella fase di erogazione dei livelli delle prestazioni, una posizione preminente nel mercato di domanda e offerta lavoro. Ecco, allora, una implementazione dei Centri per l’impiego, che guarda ai cambiamenti del mercato del lavoro e che prevede anche l’incremento di risorse umane da inserire nelle strutture regionali, da tempo carenti di personale, attraverso l’utilizzo di operatori professionali per i quali, da anni, si registra il problema del reinserimento lavorativo nonostante queste figure rientrano tra quelle i cui livelli occupazionali sono salvaguardati dalla normativa regionale. Un rapporto inserito in un’ottica di collaborazione che non sostituisce le competenze esclusive del personale dei Centri per l’Impiego, ma capace di offrire un supporto operativo alle prestazioni di accoglienza e orientamento, coerenti con le esigenze del mercato del lavoro locale e gli strumenti di politica attiva del lavoro predisposti a livello regionale”.