Tavoli tematici, sessioni di lavoro, 690 partecipanti, oltre 300 input raccolti ai tavoli e attraverso il canale telematico: sono i numeri di un lavoro propedeutico, condotto sul territorio dall’Assessorato regionale al Turismo e da Sviluppo Italia Molise, utile alla definizione del Piano strategico del turismo della Regione Molise.
Ieri l’evento conclusivo all’Hotel La Fonte dell’Astore di Castelpetroso. Presenti il presidente della Regione Molise, l’assessore al Turismo, rappresentati delle istituzioni, del mondo dell’impresa e delle associazioni.
«Condivisione, partecipazione, democrazia allargata: intorno a queste tre parole ruota il nuovo metodo che ci siamo dati come Governo regionale per raccogliere le istanze che provengono dal territorio, fare sintesi e programmare gli interventi», ha esordito, nel suo intervento, il governatore.
«Lo abbiamo fatto – ha continuato – con il Documento di economia e finanza regionale, con l’albergo diffuso e la microricettività. Lo facciamo oggi con quello che potremmo definire il “giro di boa” del Piano strategico del Turismo. Avevamo preso un impegno, quello di arrivare a primavera, quando avremmo avuto a disposizione una radiografia attendibile delle esigenze del territorio che servisse da base per la definizione del Piano. L’incontro di oggi attesta che l’impegno è stato mantenuto».
Per il presidente della Regione, «si è conclusa una preziosa fase di ascolto, spalmata su tutto il territorio regionale, da cui sono venuti fuori spunti utili di riflessione e suggerimenti tecnici da parte di istituzioni, imprese, associazioni datoriali e sindacali, stakeholder, università, cittadini».
«Non aggiungo nulla di nuovo – ha ribadito – rispetto a quanto evidenziato in altre circostanze, nel rimarcare che questo Governo regionale ha un’attenzione particolare verso il turismo, settore ritenuto propulsivo e strategico per lo sviluppo del Molise. Turismo è cultura, beni ambientali e paesaggistici, artigianato, arte, agricoltura, enogastronomia, eventi sportivi, ma anche infrastrutture, come ho avuto modo di ribadire più volte in Conferenza delle Regioni, perché non esiste turismo senza accessibilità. Quindi, occorre una visione d’insieme e bisogna lavorare su più fronti.
«Quello che è stato fatto dall’Assessorato al Turismo e da Sviluppo Italia, che ringrazio per il loro operato – ha osservato il governatore – non è un’operazione di poco conto, perché si è trattato di coinvolgere tutto il territorio in un lavoro certosino di ascolto e di confronto per arrivare ad una sintesi progettuale che darà al settore una visione unitaria e individuerà precise modalità operative negli strumenti di attuazione. A questo sono serviti gli Stati generali del turismo e della cultura. Istituzioni, associazioni, esperti, imprese hanno lavorato fianco a fianco per innovare l’offerta turistica, proporre efficaci azioni di marketing, suggerire strumenti operativi per aumentare l’attrattività del territorio».
«Un lavoro progettuale e corale – ha concluso – che darà un apporto notevole e significativo alla costruzione di un Piano strategico capace di imprimere una svolta a un settore che non è riuscito, fin qui, a declinare le sue enormi potenzialità».