“Le banchine del binario 20 bis a Roma Termini rappresentano l’ennesimo schiaffo a danno dei tanti pendolari molisani che, quotidianamente, sono costretti ad affrontare viaggi della speranza sulla tratta Roma-Campobasso, nella speranza di arrivare a destinazione nei tempi previsti e senza disagi e disservizi, che, invece, si palesano sempre con più frequenza.

Il vaso è colmo, non è più tollerabile assistere a un servizio pubblico e ben remunerato che confina il Molise e i suoi cittadini in un limbo infinito, quasi come se non avessero gli stessi diritti di chi si trova nelle altre regioni più grandi e, evidentemente, con maggior voce in capitolo rispetto alla nostra regione e in particolar modo a chi amministra la nostra regione.

Perché la cruda verità è questa, nonostante proclami, annunci, missive, chi governa il Molise non è riuscito a tutelare finora i diritti e le prerogative dei viaggiatori molisani, costretti non solo a subire disagi ma anche ad assistere alla soppressione di tratte, quali per esempio quella per Benevento, ovvero alla drastica riduzione di corse, come quelle verso Napoli o da ultimo per Termoli, dove oramai si viaggia in orari non sufficienti a soddisfare la domanda di servizio e unicamente con pullman sostitutivi.

Eppure nelle ultime settimane più volte, quasi come una cantilena, abbiamo sentito dire che con i 90 milioni di euro trasferiti dallo Stato al Molise per saldare il debito consolidato con Trenitalia finalmente la nostra regione avrebbe goduto di un servizio migliore, più consono, con treni nuovi, invece i problemi e disagi continuano a manifestarsi, ed è intollerabile che avvengano nel periodo natalizio in cui la tratta è maggiormente frequentata.

In un’Italia fanalino di coda nella mobilità urbana europea i numeri del Molise sono chiari: i treni con più di quindici anni d’età sono il 77,3%, mentre l’età media del materiale rotabile si attesta intorno ai diciassette anni; un altro dato però deve far riflettere chi amministra questa regione: l’aumento del 9% delle tariffe, a fronte di un servizio che negli ultimi anni è decisamente peggiorato: ritardi imprecisati, guasti tecnici con fermate in galleria o aperta campagna, sovraffollamento, condizioni dei vagoni e delle stazioni insufficienti.

È necessario ora un moto d’orgoglio, è necessario che chi di dovere batta i pugni per ottenere un servizio dignitoso e conforme a quanto previsto dal contratto di servizio in vigore con Trenitalia dal 2009, è necessario che in sede di discussione di rinnovo del medesimo contratto la regione Molise faccia finalmente valere le sue ragioni, senza assistere passivamente a decisioni sempre più spesso calate dall’alto».

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