Verifiche rete viaria di competenza dell’Amministrazione Provinciale di
Isernia a seguito degli eventi sismici del 16 agosto 2018.
A seguito dei recenti eventi sismici, l’Amministrazione Provinciale di Isernia già
dalle prime ore dell’alba di oggi, 17.8.2018, tramite i tecnici della propria
struttura, ha effettuato controlli capillari su tutta la rete viaria di propria
competenza con particolare riferimento ai vari viadotti in essa presenti, all’esito
dei controlli non sono emersi danni di alcun genere legati ai detti eventi tellurici.
L’unica grande criticità deriva dalla carenza di manutenzione ordinaria di fatto
inibita dai pesantissimi tagli operati negli ultimi anni dal Governo Centrale. Il
monitoraggio delle opere, soprattutto dei viadotti, continuerà anche nei giorni a
seguire al fine di evitare rischi agli utenti delle strade provinciali.
Controlli dello stesso genere saranno eseguiti, nei prossimi giorni, anche su tutti
gli edifici scolastici di competenza della Provincia di Isernia.
Intanto si rafforza il pressing nei confronti di ANAS e MIT finalizzato alla
costituzione di un tavolo tecnico per le opere pubbliche volto all’ottenimento di
finanziamenti massicci sia per gli investimenti che per la manutenzione ordinaria
che, come accennato è carente da diversi anni, oltre a rivedere il piano dei
trasferimenti di parte della rete viaria ad ANAS, in quanto negli accordi intercorsi
tra il precedente Governo Regionale e la detta società, soli 11,6 km dei circa 900
km di competenza della Provincia di Isernia saranno trasferiti all’Ente Nazionale,
precisamente la SP 1 Vandra per il tratto tra Isernia e Colli A Volturno, lasciando
fuori dall’accordo arterie ben più importanti e bisognose di manutenzione quali la
SP Istonia tra Pescolanciano e Castiglione Messer Marino, la fondovalle Verrino e
la SP Fresilia, in tale attività, la Provincia di Isernia che già dal 2014 aveva
iniziato ad interloquire con ANAS, per poi chiedere una revisione del piano con
una nota dello scorso mese di luglio a firma del Vice Presidente Carrino, sarà
affiancata dalla Regione Molise, infatti, il Governatore Donato Toma ha fatto
sapere la sua intenzione di far fronte comune con le Provincie nei confronti di
ANAS e MIT, il tutto in linea anche con le richieste che, a livello nazionale,
l’Unione Provincie Italiane, ha rivolto al Governo centrale, all’uopo di seguito si
riporta il comunicato UPI.
Isernia, 17.08.2018
Il Consigliere delegato alle infrastrutture
Avv. Mike Matticol
UPI: “Appello al Ministro Toninelli: 30.000 Ponti e gallerie da monitorare. Serve
un piano nazionale di manutenzione e messa in sicurezza”.
“Le Province gestiscono 130 mila chilometri di strade e almeno 30.000 tra ponti,
viadotti e gallerie: con i tagli indiscriminati della manovra economica del 2015 è
diventato impossibile programmare la manutenzione, che è determinate per
garantire la sicurezza”. Lo dichiara il Presidente dell’Upi Achille Variati,
sottolineando come “i tecnici delle Province ormai sono costretti ad effettuare i
controlli ‘a vista’, e quando il pericolo è evidente, l’unica possibilità che abbiamo è di
chiudere tratti di strada. Siamo arrivati ad oltre 5.000 chilometri di strade,
compresi ponti e viadotti, chiusi per frane, smottamenti o perché insicuri, e su oltre
il 50% della rete viaria siamo stati costretti a fissare il limite di velocità tra i 30 e 50
chilometri orari. Una situazione di emergenza tale che lo scorso anno tutti i
Presidenti delle Province si sono sentiti costretti a depositare esposti alle procure
nel quale abbiamo dettagliato la condizione di crisi sui territori e i rischi per la
sicurezza dei cittadini. Per questo – sottolinea Variati- non appena insediato il
Governo abbiamo chiesto un incontro al Ministro Toninelli, per fare il punto della
situazione e ribadire l’urgenza di un fondo nazionale che consenta di mettere in
sicurezza le strade provinciali, il reticolo che tiene insieme il Paese”. “L’emergenza –
aggiunge Variati – non è solo sbloccare fondi per gli investimenti, ma garantire le
risorse per i controlli, per le verifiche statiche, per la manutenzione ordinaria
indispensabile per la sicurezza, soprattutto per i manufatti in cemento armato
costruiti negli anni 60 e 70. Servono procedure rapide e risorse dirette perché il
Paese non può aspettare tre anni perché un cantiere si apra, che è il tempo medio
che si perde in passaggi burocratici dall’emanazione dei bandi all’avvio delle opere.
Abbiamo già chiesto al Ministro Toninelli di incontrarci quanto prima per trovare
insieme soluzioni : dopo la tragedia di Genova, che ha reso evidente che è questa la
priorità del Paese, ci auguriamo che l’incontro si possa fare al più presto, così da
definire le risorse da riservare a questi interventi nella prossima Manovra
economica. Noi lo diciamo da tre anni: il patrimonio italiano senza manutenzione si
sta riducendo in macerie. Non aspettiamo altre tragedie. “.