di Pietro Tonti

Si dirada lo sciame sismico con le scosse di entità ragguardevole, circa 120 fino a questa mattina che dal 14 agosto interessano l’area del nuovo cratere di Montecilfone, Guglionesi, Larino.

Da ieri le scosse di lieve entità che per tutta la giornata del 16 sono state registrate quasi ogni ora, così per la mattinata di ieri 17 agosto. In serata si sono attenuate. Una sola scossa registrata alla prima ora di questa mattina alle 00:58:41 con magnitudo 3.3 e la successiva alle 05:25:09, di magnitudo 2.9, quasi cinque ore e la successiva registrata alle ore 09:55:44 di magnitudo 2.0 quattro ore piene tra l’una e l’altra scossa.

Questo rallentamento dell’attività sismica potrebbe far ben sperare che lo sciame sismico e le tre scosse di grossa entità abbiano scaricato la loro energia e tra pochi giorni le popolazioni in allarme possano tornare a svolgere una vita normale?

Tutti se lo augurano, ma in tema di sisma resta sempre una grande incognita e il volere del Padreterno, visto che nonostante la tecnologia, gli studi dei geologi, dei sismologi, oltre a conoscere la dinamica che genera i terremoti, è ancora oggi impossibile determinare in anticipo se e quando si possa verificare un sisma, se questo sarà di lieve o grossa entità.

In allerta oltre alle popolazioni anche tutte le forze preposte ai controlli, alla sicurezza dei cittadini. I comuni ricadenti nell’area del nuovo cratere hanno attivato tutte le procedure di messa in sicurezza della popolazione, allestendo campi con l’ausilio della Protezione Civile e con i tecnici si rilevano i danni nelle case private per determinarne l’agibilità.

Le solite criticità, viadotti su Trignina, Bifernina, Liscione, palazzi e scuole a rischio sismico, sono monitorate attentamente, il viadotto sul Liscione (il ponte immerso nell’acqua tra i più lunghi d’Europa e mai collaudato) chiuso al traffico veicolare in via precauzionale, desta forti disagi.

Si registrano quasi 500 interventi dei Vigili del Fuoco negli ultimi due giorni. La situazione quindi, nonostante sia sotto controllo genera apprensione e un allarme concreto, palpabile. Si ritorna alle antiche paure, mai sopite in questa regione, l’imponderabile dettato dalla terra che in un attimo può spezzare vite e distruggere proprietà e con esse i sacrifici di una vita.