Torna agli onori delle cronache il lavoro domenicale nel commercio, liberalizzato a suio tempo da un decreto del governo Monti. “Si può ridiscutere il decreto sul lavoro domenicale, certo. Ho preso il treno in corsa, ci sono tanti problemi, di chi lavora ma anche dei datori di lavoro. Dobbiamo cercare di combattere la precarietà ed eliminare lo sfruttamento”, ha spiegato il ministro del Lavoro Luigi Di Maio.
Quello dei negozi aperti la domenica e durante le festività è un argomento che crea da sempre divisioni nette fra i favorevoli, secondo i quali va seguito il modello delle principali metropoli europee e mondiali, e i contrari, secondo cui domeniche e festività sono sacre anche e soprattutto per i lavoratori.
Hanno espresso apprezzamento verso le parole del ministro del Lavoro Confcommercioe sindacati, mentre le associazioni dei consumatori hanno sottolineato come un intervento del genere rappresenterebbe un passo indietro. La Confcommercio condivide l’ipotesi di un intervento di regolazione delle aperture festive nel commercio. “Le liberalizzazioni – ha detto Enrico Postacchini, membro dela Giunta con delega alle politiche commerciali – non hanno portato né maggiore fatturato né un incremento occupazionale. Il fatturato si è spalmato su più giorni nella settimana”. “E’ giusto – sottolinea la leader della Cisl, Annamaria Furlan – rivedere le norme sulla liberalizzazione selvaggia del commercio. E’ una battaglia che la Cisl conduce per tutelare la dignità del lavoro. Non esiste un diritto allo shopping. Va salvaguardata la volontarietà del lavoro domenicale e festivo”.
Di diverso avviso restano le associazioni dei consumatori: “E’ incredibile che con tutti i problemi che abbiamo in Italia – sottolinea l’Unione consumatori – si discuta ancora di togliere una norma di libertà che consente al commerciante di aprire quando vuole il suo negozio. Giù le mani dall’apertura libera dei negozi”.
Secondo gli ultimi dati Eurostat lavorano la domenica “generalmente” in Italia il 15,2% degli occupati, quindi quasi 3,5 milioni lavoratori tra tutti i settori. Nel commercio sono occupate nel complesso tre milioni di persone (ma non tutte impegnate nel lavoro festivo). Il Salva Italia ha decretato la liberalizzazione completa delle aperture lasciando quindi alle aziende la scelta sulle domeniche e i giorni festivi nei quali alzare la saracinesca.
Fonte, Quifinanza