Ieri c’è stata l’apertura delle buste contenenti le offerte degli imprenditori proprietari o gestori dei centri d’accoglienza temporanea, che hanno risposto all’ultimo bando pubblicato dalla prefettura di Isernia, scaduto il 14 agosto scorso. Saranno 1.100 i migranti ospitati in provincia di Isernia.
266 (16 in più di adesso) nel capoluogo pentro, ma potrebbe esserci un incremento di 100 unità in caso aumentino gli sbarchi sulle coste italiane. Il prefetto spera ancora che il Comune di Isernia decida di aderire allo Sprar, unico modo per porre un freno alla proliferazione dei Cat. Difficile che questa ipotesi si realizzi. Nella maggioranza di centro-destra le acque appaiono troppo agitate su questo tema. Secondo i ben informati, in contrada Colle Cioffi e alla Castagna, dovrebbero aprire due nuove strutture per ospitare i nuovi arrivi.
A Monteroduni, un imprenditore campano avrebbe offerto ben duecento posti in uno stabile di sua proprietà per accogliere i migranti. Iniziamo lentamente ad entrare in una spirale pericolosa che rischia di destabilizzare un’intera regione. Speculatori e sciacalli sono sempre pronti ad affondare le mani nella marmellata.
Quali benefici porteranno all’economia della città queste nuove risorse? Si può rispondere tranquillamente nessuno! Gli unici a beneficiare della presenza di nuovi richiedenti asilo sono i gestori dei Cat che si mettono in tasca cifre considerevoli lucrando sulle disgrazie altrui.
Intanto, il gettone giornaliero per ciascun ospite dei Cat è arrivato a 40 euro. Una splendida notizia per tutti i “buoni samaritani” che con il business dell’accoglienza fanno impresa. È importante incrementare la popolazione? La risposta è sicuramente no! Aumentare semplicemente la popolazione in una città piccola e povera come Isernia non accrescerebbe il tenore di vita dei suoi cittadini, ma imporrebbe grossi investimenti e costi di gestione. Non è al numero, ma alle caratteristiche dei migranti che bisogna guardare.
Come abbiamo già detto tempo fa, queste persone hanno bisogno di formazione e studi, processi che richiedono tempo e denaro. I sostenitori dei benefici di un’immigrazione su larga scala dicono che gli immigrati sono più giovani, costano meno, sono più motivati e portano una diversità preziosa. L’altro schieramento ribatte che anche i giovani invecchiano e che la diversità porta non solo vantaggi, ma anche svantaggi.
L’immigrazione può avere effetti economici, ma influenza anche i valori attuali e futuri di una regione, inclusa la premura per gli stranieri. È legittimo che ci siano posizioni diverse sulle politiche corrette. Trovare il giusto equilibrio non è semplice. E negli sforzi per trovarlo, è perfettamente ragionevole che il Molise sostenga che i suoi cittadini hanno sempre la precedenza.
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