Frattura dei figli e figliastri. Denaro disponibile solo per la sanità privata e l’Ente Parco Storico dell’Olivo di Venafro si lascia abbandonato a se stesso, senza fondi.
Mentre per la sanità privata il denaro è sempre disponibile ed erogato con puntualità dal governo Frattura, per gli enti che fanno cultura e cercano con pochi spiccioli di mantenere ancora alti i toni sull’ospitalità e il turismo, valorizzando le peculiari risorse territoriali vi è una totale assenza di sensibilità, anzi un assoluto menefreghismo.
Il Presidente dell’Ente Parco Regionale Storico dell’Olivo di Venafro dott. Emilio Pesino è stato costretto ad inoltrare una lettera al Presidente della Giunta Regionale Paolo Di Laura Frattura; all’Assessore alle Politiche agricole edagroalimentari, Programmazione forestale, Sviluppo rurale Pesca produttiva e Tutela dell’ambiente Vittorino Facciola e per conoscenza: al Servizio di Gabinetto del Presidente della Regione e degli Affari Istituzionali Direttore Mariolga Mogavero; al Responsabile del Servizio “Tutela e Valorizzazione della montagna e delle foreste Biodiversità e Sviluppo Sostenibile” Nicolina Del Bianco; ai Consiglieri regionale in seno al Consiglio Regionale, al Presidente del Consiglio Regionale Vincenzo Cotugno e al Consigliere regionale Massimiliano Scarabeo.
Lo scopo è quello di evidenziare una situazione assurda, eufemisticamente deprecabile.
La precaria condizione dell’ente e il mancato inserimento dell’Ente nel Sistema Molise, ma soprattutto la richiesta urgente dell’erogazione dei fondi promessi e mai erogati dalla regione Molise alla base della missiva.
Come è noto – scrive Pesino – sono stati cancellati, nella rideterminazione dei residui di Bilancio 2015, i fondi ascritti al Parco dalla Legge finanziaria regionale 2015 all’UPB n. 227/Biodiversità e Sviluppo sostenibile – Codice 4.03.227.02 – Capitolo n. 43803, pari a 100.000 €.
A tutt’oggi la mancata assegnazione di questi fondi all’Ente, nonché l’assenza di fondi erogati per il 2017,scesi addirittura a 50.000 €, hanno determinato una situazione non più sostenibile, sotto il profilo amministrativo e gestionale del Parco.
Si aggiunga – continua il presidente Pesino – a ciò che incredibilmente questo Ente non risulta neanche inserito nel Sistema Molise di cui alla tabella A1 della Legge Regionale 4 maggio 2016, n. 5, con tutto ciò che ne consegue per la gestione di un Ente istituito con legge regionale e che di fatto non viene riconosciuto dalla Regione Molise.
Questa Regione, finor, ha dato scarso riscontro alle istanze prodotte da questo Ente; vedasi a titolo diesempio la classificazione del finanziamento regionale annuale, ritenuto di “investimento” e non di“gestione”, con tutto ciò che ne deriva per l’erogazione dello stesso.
Ancora una volta, si torna a chiedere lumi su come la Regione intenda finalmente normalizzare l’attività dell’Ente Parco, onde ovviare alle carenze e omissioni gestionali, amministrative e politiche, che se non risolte determineranno la “chiusura” di questa esperienza, molto apprezzata, invece, oltre i confini regionali.
Si invita, pertanto, le SS.VV. ad attivarsi – conclude Pesino – per l’immediata erogazione quanto meno delle competenze 2015,onde permettere di sanare situazioni debitorie dell’Ente e l’attività amministrativa dello stesso.