“Eccoli che arrivano i primi dati sulle aziende che si candidano ad investire, utilizzando le opportunità di sostegni nazionali, in Molise nell’area di crisi complessa Venafro-Isernia-Bojano. Fra poco la graduatoria di coloro che invece intendono cogliere gli spazi dei finanziamenti regionali. A breve, ci contiamo, qualche riapertura dei bandi per i tirocini che potrebbero consentire, a quanti finora non hanno trovato spazi, di poter accedere a questa modalità di ingresso nel mondo del lavoro. Nel frattempo un po’ d’attenzione stanno destando le opportunità a favore dei giovani previste dall’iniziativa “Io resto al Sud”. E ancora non abbiamo visto nulla per quanto riguarda l’altro strumento di area di crisi non complessa che è attiva sulla costa né di ZES si è ancora cominciato a parlare concretamente: anche da questi strumenti qualcosa di buono può venire fuori.” Tecla Boccardo, leader della UIL molisana, scorre velocemente le notizie che rimbalzano sui siti nazionali e sulla stampa locale, le dichiarazioni dell’assessore e del Presidente. E, questa volta lo fa con un velo di positività, accompagnato da qualche preoccupazione e cautela, com’è giusto che sia.
“Rischiamo di trovarci con una coperta troppo corta, con possibilità di accompagnamento delle diverse iniziative imprenditoriali inferiori a quelle che potrebbero essere le necessità (con meno soldi di quelli che servirebbero, in buona sostanza) perché nessun intento di sviluppo economico e produttivo vada sprecato. Con il bisogno che c’è, sarebbe una vera iattura. Ricordiamo però bene come Ministri e Sottosegretari, ma anche come gli Amministratori locali, avevano promesso che, se qualcosa davvero si fosse messo in moto, altre risorse sarebbero state messe in campo, trovate dove non importa. Bene, si cerchino subito nelle pieghe dei bilanci, si disegni subito una prospettiva che faccia capire agli imprenditori (quelli veri, non quelli che prendono il malloppo, spolpano l’osso e poi scappano) che guardano al Molise che nessuno resterà deluso.” Questa la sfida lanciata dal Sindacato di Via Crispi.
È questo il momento di serrare le fila – secondo la UIL – di accelerare sulla progettazione, impiego e rendicontazione dei fondi europei, di recuperare qualche tempo perso, di coinvolgere nelle analisi e nelle valutazioni quelli che sono gli attori delle politiche economiche nel nostro territorio, Sindacato in primis. “Sarebbe ora che anche da noi si passasse dai tavoli per affrontare le emergenze (che ancora sono tante, per carità) ai confronti sulle opportunità.”
“Se ai giovani molisani si sollecita impegno per inventarsi un lavoro, se i meno giovani vengono invitati all’auto imprenditorialità, se ad ognuno si chiede – come è giusto ogni inizio d’anno – un po’ di coraggio e magari anche di fiducia, è necessario mettere in atto, da subito, strumenti e luoghi di assunzione di responsabilità per governare questo momento, per indirizzare le iniziative, per rafforzare i timidissimi segnali di ripresa. Solo così il 2018 può essere il vero momento di svolta.”
“Da qui al 4 marzo (o quando sarà) i molisani questo vogliono dalla politica nazionale e locale: meno recriminazioni e più progettualità, meno alchimie di alleanze e più concretezza, meno conti sul passato e più ricette per il futuro.” Questo l’augurio di inizio d’anno della Segretaria generale della UIL locale: “Perché il futuro del Molise sia di benessere reale e diffuso, garantito a tutti.”