di Pietro Tonti
Isernia – Il 12 gennaio 2016 si spegneva all’età di 50 anni Gianni Massaro lasciando un vuoto incolmabile tra parenti e amici. Fondatore della Publistudio, antesignano della comunicazione pubblicitaria moderna, Gianni lasciava una grande eredità di valori e un’azienda affidata alla sorella Emilia, alla consorte Carmelina Colarusso e ai suoi due figli Andrea ed Eleonora.
Nel ricordo e nella consapevolezza di una dipartita dolorosa, la sorella Emilia da quel giorno triste di distacco fraterno, inizia a scrivere i suoi pensieri, quotidianamente pubblicati sulla sua pagina facebook. Piccole considerazioni di vita, di saggezza che col tempo si affinavano sempre più, tanto da diventare pensieri filosofici, impressioni e sostegno per rendere meno dura l’esistenza a chi resta. Emilia con Gianni, attraverso la sua verve creativa posta nero su bianco, ha un dialogo continuo, come se fosse lì e si apre all’inconfessabile affetto che solo la lontananza definitiva è capace di far breccia nella mente. Dal vissuto giovanile alla sua: “Anima graffiata dagli eventi, a volte accomodanti, a volte insofferenti”.
Emilia riesce a colmare quel vuoto, quella disperazione, riportando in vita Gianni ogni giorno, con le sue frasi, a volta intinte della sua rimembranza, a volte accorte considerazioni di vita, ed esprime ancora oggi il suo pensiero in poesia, ogni giorno, per abitudine e attesa, oramai di tutti i suoi amici, compreso il sottoscritto, che spunta leggendo ogni mattina con un like i suoi componimenti, divenuti saluti quotidiani di buon augurio per la giornata lavorativa o festiva per tutti.
Il consiglio spassionato, data la profondità dell’espressione poetica di Emilia, fu quella circa un anno fa, di raccogliere in un libro i suoi pensieri e renderli pubblicazione a disposizione, non solo degli amici, ma di quanti avrebbero voluto avvicinarsi ad un sentimento, a quelle considerazioni di vita, tra l’essere e il non essere shakespeariano che Emilia trasforma in puro romanticismo per il suo Gianni e per la vita di chi resta.
Ed ecco che una telefonata strana in mattinata, nel giorno dedicato ai defunti… mi chiedeva di passare da lei, la cara Emilia, per una sorpresa. E la sorpresa c’è stata, mista a stupore e contentezza, ma anche pervasa da un brivido di emozione per aver trasformato, eternando, quei pensieri, quei micro componimenti poetici in raccolta. Il titolo emblematico: “Ciao Già” è tutto un programma. Solo un centinaio di copie che Emilia ha voluto stampare per gli amici, ma già sono andate a ruba e ne dovrà certamente ristampare altre per non scontentare nessuno.
Un grazie a te cara Emilia per aver permesso a noi di ricordare Gianni ogni giorno attraverso la tua poesia, con l’augurio che tu possa continuare a celebrarlo, ma con lui anche il tuo intelletto, la tua fantasia che si trasforma in emozioni di giorno in giorno e merita consensi oltre i confini di un social network.