Scattano controlli in tutta la provincia “pentra”, tredici titolari di impresa finiscono nei guai per sfruttamento del lavoro nero e mancata sicurezza suoi luoghi di lavoro.
Nell’ambito di un’attività finalizzata al contrasto del fenomeno dello sfruttamento del lavoro nero e più in generale per la tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro, reparti territoriali del Comando Provinciale Carabinieri di Isernia e personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro dell’Arma, hanno passato al setaccio varie località della provincia “pentra”.
Tra Isernia e comuni limitrofi, sono stati sottoposti ad accertamenti cantieri edili ed altre attività di impresa, nel corso dei quali tredici persone, responsabili a vario titolo delle imprese ispezionate, sono state denunciate alle competenti Autorità Giudiziaria e Amministrativa, per violazioni alle norme connesse alla tutela dei lavoratori e per sfruttamento del lavoro nero.
Tra le violazioni più frequenti riscontrate figurano la mancata presenza di adeguate impalcature o ponteggi, la mancata presenza di idonee protezioni atte ad evitare la caduta dei lavoratori, la presenza di materiali vari posizionati in maniera disordinata in modo da intralciare il passaggio con grave pericolo per gli operai, la mancata presenza di idonei dispositivi di protezione individuale e la non corretta o mancata redazione della documentazione prevista dal piano operativo di sicurezza del cantiere e la presenza di un numero complessivo di dieci lavoratori in nero.
In una circostanza, i Carabinieri hanno sorpreso all’interno di un cantiere, un 40enne pregiudicato, con obbligo di dimora nella provincia di Foggia, che espletava le mansioni di operaio edile in assenza di un regolare contratto di assunzione da parte della ditta.
Nel corso delle operazioni sono state inoltre contestate sanzioni amministrative per un importo pari a circa centomila euro ed emessi due provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale.