di Fabiola Petrarca
L’immigrazione è un fenomeno complesso, capace di cambiare il volto di una società.  La migrazione, nel suo complesso, si mostra come azione collettiva, espressione e nello stesso tempo causa di profonde trasformazioni sociali che si giocano sia nei paesi di provenienza, sia nei paesi in cui i migranti si stabiliscono.
Nella giornata mondiale del migrante e del rifugiato, in un contesto nazionale che si sta chiudendo alle ataviche paure del diverso, che il piú delle volte affronta il “problema” dell’immigrazione dal punto di vista ideologico sociale ed economico, dimenticando che il “fenomeno” immigrazione è fatto dagli immigrati, dalle loro storie, paure, speranze, debolezze, diritti e doveri, dai loro legami familiari, e dalle loro emozioni e ferite psicologiche.
L’invito di Narcisse , giovane camerunense giunto in Italia attraverso le coste siciliane circa un anno fa ed ospitato presso uno dei centri di accoglienza della societá Gestione Orizzonti, arriva diritto al cuore della questione permettendoci di assumere la prospettiva “dell’altro” ci fa comprendere che non siamo poi così distanti, non siamo poi cosi diversi, le stesse consapevolezze, le stesse paure, lo stesso bisogno di incontro, ascolto e conoscenza possono rendere l’immigrazione una risorsa per la nostra società in mutazione.
L’IMMIGRAZIONE SECONDO ME 
<<La terra è un pianeta del sistema solare, il terzo più vicino al sole e il quinto più grande. Qui vive insieme l’umanità intera, su diverse aree del globo terrestre, intesse relazioni umane e si disloca più o meno massicciamente dando vita a quello che chiamiamo immigrazione.
Migrare significa prima di tutto viaggiare, andare incontro a nuove idee, culture, tradizioni e religioni  sapere di più sui nostri diversi modi di vivere. L’immigrazione è uno specchio che ti permette di capire che la nostra società è ancora minata da diversi flagelli come la discriminazione, la disistima dell’altro, l’emarginazione, il razzismo che impediscono le relazioni umane e l’apertura di spirito impedendo cosi la crescita anche in spirito.
L’immigrazione è dovuta a diverse ragioni che sono la guerra, ragioni economiche, di salute, e politiche. Oggi migrare è una corsa, dunque ognuno dovrà trovare il suo ritmo; è come un sentiero pieno di ostacoli simile a un cammino che porta a Dio.
La strada è lunga e pericolosa, l’uomo è ridotto a un oggetto di scambio; c’è chi vende e chi compra dando vita a tutta una serie di traffici umani ad esempio: la prostituzione, l’anarchia, il riscatto, il carcere e tutto questo in condizioni umanamente impensabili.
Ogni settimana, ogni giorno vedono questi drammi e queste realtà che si susseguono sebbene sono sempre diverse. La perdita di un amico di viaggio è un momento che ci ricorda che anche noi rischiamo la nostra vita ma non c’è un tempo per il rammarico perché non ci fa andare avanti.
Quello che chiediamo oggi è di essere considerati come esseri umani che aspirano a diventare un marito, una moglie un bambino perché alla fine solo le persone più fortunate arrivano a destinazione>>.
-Narcisse-