Col nuovo anno non avrà più una sede e i suoi protagonisti stanno sul piede di guerra

Il secondo conflitto mondiale per fortuna è terminato da tempo, ma a Venafro si rischia di veder esplodere una nuova guerra anche se solo parolaia. E’ quella che si appresta a vedere sul quadrato da una parte i promotori di “Winterline”, museo storico di reperti, munizioni, armi, divise ect. del secondo conflitto mondiale in prevalenza rinvenuti nel Venafrano, e dall’altra Comune di Venafro e Iacp d’Isernia, Istituto proprietario dei 250 mq. nel centro storico di Venafro, esattamente nei fondaci di Palazzo de Utris, dove ha sede appunto “Winterline”. “Dal prossimo primo gennaio -spiega Bucci, presidente del Museo- staremo in mezzo ad una strada, in quanto costretti a lasciare l’attuale sede museale non avendo i fondi per corrispondere il mensile di € 250,00 richiestoci dall’Iacp. In effetti sin’ora eravamo a Palazzo De Utris grazie all’ospitalità gratuita del Parco Regionale dell’Olivo di Venafro, fittuario dell’immobile in questione, che ci aveva permesso di accedere nei locali a pian terreno. Il Parco però, non arrivando i fondi regionali per far fronte ad impegni ed attività, ha preannunciato che dal nuovo anno lascerà ogni cosa, Palazzo de Utris compreso, se le carenze finanziarie persisteranno. Conseguentemente “Winterline” si ritroverà in mezzo ad una strada, in quanto non siamo nelle condizioni di pagare un fitto all’Iacp. Abbiamo chiesto più volte una soluzione ai nostri problemi logistici anche al Comune di Venafro, ma dall’amministrazione municipale non sono arrivate le risposte attese. Mi auguro che nel frattempo qualcosa cambi, ma ad oggi i nostri problemi sono reali e nessuno fa niente per risolverli”. Cos’è in pratica “Winterline”, com’è nato e quale la sua presa all’esterno ? “Il museo è nato sette anni orsono -aggiunge Bucci- grazie ad una paziente, continuativa e certosina opera di ricerca da parte di tanti giovani di Venafro e dintorni che su monti, colline, pianure e nei Comuni del Molise occidentale e delle province confinanti sono andati alla ricerca di tutto quanto era riconducibile e rappresentava la seconda guerra mondiale combattuta e passata in questo territorio. Oggi “Winterline” è una grossa realtà visitata sin qui da oltre 10.000 appassionati provenienti da ogni angolo d’Italia, il cui arrivo a Venafro comporta cospicue entrate finanziarie all’intera zona. Il guaio è che col primo gennaio 2017 tutto questo può svanire del tutto !”. Ci sono margini per evitare chiusura e scomparsa di “Winterline” ? “Ce lo auguriamo e certamente faremo tutto il possibile. Intanto a metà dicembre terremo una conferenza stampa all’interno del museo per spiegare le nostre ragioni e chiedere ad enti ed istituzioni il loro doveroso aiuto. Siamo i primi a sperare e volere fortemente che “Winterline” continui ad esistere. Staremo a vedere …”.

Tonino Atella