Il 25 novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

L’Associazione Italiana per la Famiglia e i Minori (Aiaf), ha varato la ‘Carta delle liberta’ e dei diritti delle donne maltrattate’, un documento redatto per sensibilizzare la societa’ civile sulle liberta’ e i diritti delle donne che sono calpestati sistematicamente. Promotrice della. Il documento indica e sostiene le liberta’ e i diritti di ogni donna che abbia subito o sia a rischio violenza o maltrattamenti e evidenzia come la legislazione italiana, seppur adeguata sul piano delle previsioni repressive di natura penale, risulti carente di un quadro globale di misure di prevenzione, protezione e assistenza a favore di tutte le donne vittime di Violenza. Con la sottoscrizione del documento gli avvocati aderenti ad Aiaf, invitando i colleghi a sottoscriverlo, si impegnano ad assicurare tutela, per quanto di loro competenza, ai diritti e alle liberta’ delle donne maltrattate. Aiaf ha anche stabilito di istituire un Osservatorio Permanente presso la sua sede nazionale e di altrettanti presso le proprie sedi regionali per la raccolta e il monitoraggio dei dati relativi alla Violenza domestica. Contemporaneamente chiede al ministro della Giustizia l’istituzione di un osservatorio nazionale presso il Ministero dove far confluire i dati raccolti, per meglio coordinare le politiche di tutela e prevenzione e per migliorare legislazione e prassi esistenti.

La violenza contro le donne da qualche tempo è sempre più al centro del dibattito pubblico. E il perché è presto detto: persino in un’epoca che si professa civilizzata come la nostra il fenomeno sta raggiungendo dimensioni che definire barbariche è poco.
Come vedremo, i dati dimostrano che la modernità è arrivata quasi in tutto: nella tecnologia, nei trasporti, nelle comunicazioni, nell’alimentazione. Ma rapporti più civili tra i sessi sembrano essere ancora una conquista lontana.
Ogni due giorni una donna viene uccisa dal suo compagno. Negli ultimi 5 anni si sono registrati 774 casi di omidicio di donne con una media di circa 150 femminicidi l’anno nonostante la legge del 2013 che inasprisce pene e misure cautelari.

I dati:
Statistiche sicure non ce ne sono. Si potrebbero contare le sentenze di condanna per fatti di violenza contro le donne ma non sarebbe un numero attendibile perché sono pochissime le donne che denunciano di aver subito violenza, e ancora meno poi i casi che arrivano a sentenza.

L’ultimo studio ufficiale risale al 2014: è una ricerca dell’Istituto di Statistica italiano, l‘Istat, che ha chiesto ad un campione di 24.761 donne di raccontare se negli anni precedenti avevano subito violenze o molestie. Risultato: le stime sono terribili. Dai risultati è emerso che “6 milioni 788 mila donne hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni: il 20,2% ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri. Sono 652 mila le donne che hanno subìto stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri” e ancora “Le donne subiscono anche molte minacce (12,3%). Spesso sono spintonate o strattonate (11,5%), sono oggetto di schiaffi, calci, pugni e morsi (7,3%). Altre volte sono colpite con oggetti che possono fare male (6,1%).
Forse si può pensare che la violenza contro le donne sia soltanto lo stupro consumato, ma non è così. Quello è un reato, anche molto grave, ma non è l’unica forma di violenza contro le donne.

La violenza di genere non è solo l’aggressione fisica di un uomo contro una donna, ma include anche vessazioni psicologiche, ricatti economici, minacce, violenze sessuali, persecuzioni. Compiute da un uomo contro una donna in quanto donna. A volte sfocia nella sua forma più estrema, il feminicidio”  e nel solo 2016 sono morte 116 donne.

Ecco che dunque bisogna ritenere violenza sessuale, o violenza di genere, qualsiasi forma di aggressione, vessazione, maltrattamento, minaccia, creazione di un clima pesante, di ricatto, di persecuzione, proveniente da un uomo e diretto ad una donna: tutti i comportamenti che non tengono conto della volontà della donna, che ha diritto a dire di sì e di no a qualsiasi idea o proposta come qualunque essere umano dotato di diritti e dignità, sono di per sé violenti. Stando ai dati, dunque, “in Italia ogni 7 minuti un uomo stupra o tenta di stuprare una donna. Ogni 3 giorni nel nostro Paese un uomo uccide una donna.

VIOLENZA SULLE DONNE, COSA FARE?
Due parole: prevenzione, coraggio. Prevenzione: quando vediamo che con il ragazzo conosciuto a scuola, nel rapporto di coppia, nel rapporto familiare, con gli amici, in qualunque contesto qualcosa sta iniziando a non girare per il verso giusto, bisogna immediatamente agire. Far presente che quella frase, quella avance, quel modo di fare non rispetta né la persona né la donna che siamo è il primo passo per evitare brutte conseguenze: bisogna mettere dei paletti ogni volta che è possibile, perché la violenza contro le donne è un fenomeno che inizia piccolo e quotidiano, e va fermato proprio a questo livello.

IL Presidente A.I.A.F. MOLISE

AVV. ROMEO TROTTA