Ivan Perriera, Presidente Nazionale della Federazione dei Campeggiatori, Unione Club Amici scrive al Governo

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“Ora, per l’amor del cielo, una differenza c’è, – Scrive Ivan Perriera – ma solo per alcuni paesi dove la quarantena al ritorno è obbligatoria (Austria, Regno Unito e Stati Uniti è obbligatoria la quarantena di 14 giorni. Lo stesso vale per Australia, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Ruanda, Singapore e Tailandia) ma per gli altri (e sono tanti) basta sottoporsi a Tampone.

Mi chiedo, e l’intero settore turismo si chiede, ma non avrebbero potuto chiedere anche a noi di sottoporci a tampone, lasciandoci liberi di circolare, sia pure per raggiungere le strutture ricettive?

Perchè non considerare la maggiore sicurezza che si ha viaggiando in camper?”

Pasqua in zona rossa ma si può viaggiare all’estero: cosa fare al ritorno

Consentiti gli spostamenti, anche tra regioni, per raggiungere l’aeroporto – (fonte Ansa /CorriereTv)

Mentre in Italia non è consentito spostarsi tra le regioni fino al 30 aprile, è possibile organizzare viaggi all’estero. Chi deve varcare i confini per turismo può raggiungere l’aeroporto anche se si trova in una regione arancione o rossa. Lo conferma una nota del ministero dell’Interno, che permette gli spostamenti purché muniti di autocertificazione. L’elenco dei Paesi dove è possibile andare per turismo è lungo: Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia. E ancora Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco. Quali sono le regole da seguire al rientro? Nella maggior parte dei casi è obbligatorio sottoporsi al tampone. Per chi rientra da Austria, Regno Unito e Stati Uniti è obbligatoria la quarantena di 14 giorni. Lo stesso vale per Australia, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Ruanda, Singapore e Tailandia.