Diverbi, spintoni e percosse in pieno centro anche per futili motivi, raggiri telefonici in danno di anziani o persone sole, furto notturno con scasso ad un distributore di carburante ; segnali dei tempi difficili che si vivono.

Venafro non è più l’oasi felice di una volta, ma deve fare i conti con tutt’altro e la gente è preoccupata

Preoccupazioni, perplessità e paura. Sono le tre “ p “ che stanno assillando negli ultimi tempi Venafro, suscitando non pochi timori nella collettività cittadina. L’ultimo, ma è più esatto dire l’ennesimo incidente di percorso si è avuto l’altra notte con l’assalto ad un distributore di benzina lungo la SS 85 Venafrana all’ingresso sud della città. Ignoti, pare in due e con volto coperto da passamontagna secondo quanto ripreso dalle telecamere dell’impianto, hanno scassinato la cassa della pompa di benzina in automatico portando via -pare- duemila euro, il contenuto dell’impianto. E si sono quindi dileguati senza lasciar traccia.

Un’azione assolutamente nuova per Venafro, che nel recente passato aveva conosciuto rapine in banche ma mai prima d’ora l’assalto notturno con scasso ad un distributore di benzina.

Un colpo dei soliti ignoti, quest’ultimo, che attesta come la città sia sempre più esposta alle mire della malavita, con tutta probabilità proveniente dalle regioni limitrofe, in particolare Campania e Lazio. Altro motivo di costante preoccupazione : i raggiri telefonici in danno di anziani e persone sole, che tanto hanno fatto piangere un sacco di malcapitati venafrani.

Nel merito le forze dell’ordine fanno del loro meglio per prevenire ed arginare il fenomeno, ma i lestofanti continuano ad aggirarsi per la città colpendo e suscitando tantissima paura tra persone sole ed avanti negli anni. Terzo aspetto del momento delicato che la città vive : i diverbi, gli spintoni e le percosse in pieno centro anche per futili motivi, registrati in questi ultimi giorni. Basta un niente, una parola in più, un gesto inconsulto perché si arrivi alle mani, passando alle vie di fatto nel giro di pochissimi secondi, non importa se restano coinvolte anziane ultraottantenni che si scagliano pesantemente a terra senza darsi pensiero !

Non c’è da fare : Venafro non è più l’oasi felice di una volta, dove si viveva “a porte aperte”, ossia con l’uscio di casa appena appoggiato senza nemmeno chiuderlo a chiave e dove quello che era mio era anche tuo, cioè dell’altro, e ci si aiutava e si viveva in perfetta simbiosi. Sono solo ricordi, bellissimi ma svaniti, cancellati, calpestati dai tempi nuovi e difficili che si vivono.

Ed allora la domanda : si riuscirà a recuperare e ritrovare quanto di sociale, civile ed umano a Venafro é stato smarrito per strada ? Non sarà facile, ma occorre dare e fare il massimo per riuscirvi !

Ne va del futuro della città e perché questa  non scivoli lungo la china pericolosissima dell’illegalità, della prepotenza e della paura, germi che una volta attecchiti diventa poi difficile estirpare. A chi spetta prevenire, respingere e debellare? Ovviamente in via prioritaria a forze dell’ordine ed istituzioni pubbliche del territorio, ma anche al comune cittadino competono doveri ben precisi per la conservazione del migliore tessuto sociale, civile ed umano.

 

Tonino Atella