“Venafro ha un potenziale inespresso ed il nostro territorio è senza difese tecniche. Necessario che la città e il suo mandamento diventino come un quartiere di Roma. Le chiacchiere da bar non servono. Come collettività soffriamo tantissimo, per cui è urgente darsi reciprocamente una mano per rialzarci”

E’ l’impietosa disamina dell’ex Presidente del Consorzio di Bonifica della Piana, Vittorio Nola, che focalizza l’attenzione sulla realtà di Venafro e dintorni

Una disamina dura e cruda quella trasmessa via mail da Vittorio Nola, già presidente del Consorzio di Bonifica della Piana di Venafro prima del commissariamento dell’ente per procedere da parte del Consiglio Regionale del Molise alla stesura dei nuovi statuti dei Consorzi di Bonifica presenti sul territorio regionale. Il nostro s’intrattiene inizialmente sui predetti Consorzi, e soprattutto su quello di Venafro, ma subito dopo il discorso si allarga o meglio può essere benissimo ampliato sulle istituzioni pubbliche in generale del territorio venafrano e soprattutto sul loro futuro, senza comunque specificarne alcuna in particolare. Il Nola/pensiero , quale ex amministratore della bonifica venafrana : “Il torrente Rava (corso d’acqua che chiude a sud l’abitato venafrano e che in passato a seguito di piene devastanti ha distribuito guai, pericoli e danni a josa, ndc) -attacca il nostro- non è affatto pulito, contrariamente a quanto avveniva in precedenza, con potenziali pericoli per proprietà immobiliari e persone !”. Ed ancora : “Le zone che erano state finalmente escluse dal perimetro consortile non avendo alcunché più a che fare con le attività della bonifica e non fruendo di alcun servizio dallo stesso Consorzio venafrano, novità che avrebbe fatto risparmiare un sacco di inutili esborsi a centinaia e centinaia di contribuenti consortili, tali zone stanno per essere reinserite nel predetto perimetro consortile per cui non ci sarà alcun risparmio futuro da parte di tanti contribuenti”. Se tanto sarà, tali contribuenti -decisamente contrariati tanto da auto ribattezzarsi “Noi Contribuenti Nostro Malgrado” (NCNM)- continueranno loro malgrado a dover mettere mano alla tasca per pagare per servizi che non ricevono ! Una assurdità ed una ingiustizia autentiche ed assolute ! Torniamo a Nola, che sposta la propria attenzione sull’intera area del Venafrano. “Il nostro territorio -prosegue questi- è senza difesa tecnica. Non serve però solo criticare, ma occorrono indirizzi giusti ed investimenti. Venafro ha un potenziale enorme ed inespresso, perciò ritengo sia necessario che diventi una sorta di quartiere di Roma”. Dopodiché la chiusura di Nola : “Le chiacchiere da bar però stanno a zero, cioè non servono in quanto improduttive ! E’ evidente che i venafrani e Venafro soffrano tantissimo, per cui è tempo ed è assolutamente urgente darci una mano per rialzarci e disegnare un futuro nuovo e diverso”.

Tonino Atella