di Tonino Atella
C’è a Venafro un caso sociale da risolvere, apponendovi una volta per tutte la parola fine.
Trattasi dell’alloggio popolare assegnato da anni (e sin’ora mai utilizzato !) a “i baraccati”, i coniugi -lui 60enne,lei poco meno- così soprannominati perché da tempo per questioni loro personali ritiratisi a vivere in una baracca tra gli oliveti del Campaglione, periferia ovest di Venafro nelle vicinanze della Cattedrale, prima che la solidarietà interregionale di tanti (dal Molise alla Campania) mettesse loro a disposizione un’accogliente roulotte sempre all’interno dell’uliveto di proprietà dell’uomo. In tale roulotte, arrivata gratuitamente da S. Giorgio a Cremano nel napoletano grazie all’interessamento del Camper Club d’Italia sezione d’Isernia, portata sempre gratuitamente in Molise da Ricci Trasporti di Montaquila e sistemata nell’uliveto dei due dalla protezione civile di Venafro, la coppia continua a vivere nonostante l’assegnazione dalla fine del 2016 (!) di un alloggio popolare in via Flacco a Venafro, situato a pian terreno e composto da ampio salone/cucina, camera da letto, servizi igienici e ripostiglio per oltre 70 mq.
Ed eccoci al problema, o caso sociale se si preferisce : visto e considerato che “i baraccati” continuano a non servirsi, a non accedere nella casa popolare loro assegnata da anni dall’Iacp d’Isernia grazie anche all’impegno materiale di tanti venafrani che provvidero in maniera tangibile alle esigenze economiche per il ritiro delle chiavi presso l’Istituto pentro, preferendo restare per motivi inspiegabili ma che vanno comunque rispettati nella roulotte tra gli ulivi del Campaglione, è il caso che l’alloggio non utilizzato dalla coppia venga assegnato ad altri, alla luce della consistente domanda popolare di chi da anni a Venafro è in attesa di una casa popolare dove vivere con la propria famiglia, dando ai figli finalmente una sistemazione decente.
Se cioè “i baraccati”, nonostante la datata assegnazione di Via Flacco risalente al 2016, preferiscono non abitarvi ed amano restare per loro scelta tra gli uliveti del Campaglione, dove evidentemente si sentono più realizzati ed a loro agio, perché mai continuare a tenere chiusi e disabitati quei 70 mq. di via Flacco ? Non è il caso piuttosto di assegnarli a chi ne ha pieno diritto e da tempo è in attesa ? Perciò l’istanza a nome di tanti al Sindaco di Venafro perché contatti “i baraccati” per chiarire una volta per tutte la loro idea nel merito ed arrivare finalmente alla conclusione più soddisfacente della vicenda.
E’ tempo cioè di evitare che l’alloggio in questione continui a restare chiuso e vuoto, mentre tante famiglie vorrebbero accedervi per una vita più decorosa.