Le bandiere esposte all’esterno del Museo Nazionale di S. Chiara a Venafro, ospitato nell’ex Convento di clausura delle clarisse e sede sino agli anni ’60 di asilo ed elementari della città, sono in realtà … brandelli indecenti. In effetti da decenni lo storico immobile di via Garibaldi, debitamente ristrutturato, accoglie le testimonianze storico/artistiche del territorio venafrano e dell’alta Valle del Volturno, compresi tanti preziosi reperti di San Vincenzo al Volturno e della necropoli di Pozzilli. In esposizione a Santa Chiara anche la bellissima Venere di Venafro, testimonianze di epoca romana, statue, capitelli, tavole marmoree circa l’utilizzo delle acque, antichissime tombe e gli storici Scacchi di Venafro, undici pezzi di osso di animale adulto risalenti al IX sec. e stimati da esperti e studiosi i più antichi scacchi d’Europa. Ebbene all’ingresso dell’immobile che ospita tutto questo e tant’altro, compresa l’attigua e magnifica Chiesa di S. Chiara recuperata a fini museali ma prevalentemente chiusa dato il ridotto personale di controllo e vigilanza in servizio, sono esposte due bandiere -una dell’Italia, l’altra della Regione Molise- che definire malridotte è dire poco ! In effetti sono i classici brandelli di stoffa, causa vento ed intemperie che col tempo le hanno rovinate, per cui lo spettacolo non è affatto bello a vedersi. L’hanno notato tanti privati nell’accedere al Museo o nel transitare in Via Garibaldi, per cui ci si augura che facciano altrettanto anche coloro che sono preposti alla migliore gestione del sito museale venafrano, sostituendo finalmente tali bruttissimi ed indecenti brandelli di stoffe con bandiere belle a vedersi, giusto come merita il luogo e la struttura.
Tonino Atella