Giornata triste quella odierna per Venafro. Ricorre l’anniversario del tragico bombardamento del 15 marzo 1944 quando il “fuoco amico” per imperdonabile errata lettura delle carte altimetriche in possesso di una squadriglia aerea di bombardieri scambiò la città molisana per la vicina Cassino, che invece avrebbero dovuto raggiungere per avere ragione della resistenza tedesca in loco, seminando morti e distruzioni. Un sacrificio immane tra l’inerme ed impreparata popolazione civile venafrana dell’epoca che pagò un tributo pesantissimo di sangue e dolore, commemorato annualmente con riti religiosi, sfilata di autorità, gonfalone cittadino e deposizione conclusiva di corone di fiori al Monumento ai Caduti di tutte le guerre in piazza Vittorio Veneto, al rione Mercato del centro storico. Per la circostanza interverrà il Vescovo Mons. Cibotti che celebrerà alla SS.ma Annunziata al cospetto di autorità e comuni cittadini. Quindi in corteo si sfilerà per le vie cittadine col Gonfalone della Città e in chiusura si raggiungerà il Monumento ai Caduti di Piazza Vittorio Veneto per la deposizione di fiori ed il ricordo ufficiale del sacrificio patito dalla comunità venafrana 74 anni orsono. Un ricordo ed una commemorazione certamente doverosi che ogni anno accomuna tutti i venafrani, senza distinzioni di sorta. Alla stregua di quanto i parenti delle vittime dei cannoneggiamenti di Venafro dell’ottobre ’43 (esattamente il 4 ed il 20), si trattò di altro “fuoco amico” per cercare di colpire l’accampamento nazista al Campaglione, sperano avvenga in un prossimo futuro anche per i loro cari, sin qui non commemorati ufficialmente dalle istituzioni.
 
Tonino Atella