di Tonino Atella
Lungo la strada provinciale delle Tre Torri, arteria che sino alla prima metà del secondo scorso era l’unica via di collegamento all’estremo ovest del nostro territorio regionale tra Molise, Campania e Lazio prima che l’apertura della sottostante galleria “Nunziata Lunga” e della diramazione della Statale 6 Casilina cambiassero percorribilità, storia e collegamenti tra le predette regioni, soprattutto tra Molise e Roma, lungo la provinciale delle Tre Torri -si diceva- è possibile imbattersi in croci, essenziali nella loro fattezza, le quali testimoniano i tanti avvenimenti socio/umanitari registratisi lungo ed in cima alle Tre Torri nei decenni andati.
Trattasi di segni inequivocabili della recente storia dell’uomo nell’estremo Molise occidentale, vicende molte volte nient’affatto di segno positivo. Vediamo di “decifrare” quanto e cosa dicono tali croci. Partiamo da quella di modesta fattezza, ossia da pezzi di marmo attaccati uno accanto all’altro alla buona col cemento. E’ situata in territorio molisano quasi in cima alla provinciale, prima che questa prenda a scendere in terra casertana, ed è composta da frammenti di marmo fissati a croce sulla roccia della collina e reca la scritta “ Pietro Regeni, caduto sul lavoro, 24 maggio 1956 “. Probabilmente trattasi di operaio intento alla realizzazione dell’arteria e che trovò la morte nel corso dei lavori. Ad apporla quasi sicuramente colleghi di lavoro per ricordarlo e testimoniare l’affetto per il compagno ed amico.
L’altra croce, questa volta parliamo di un monumento in cemento a forma di croce usurato dal tempo tant’è l’apposizione di un filo ferrato per tenere la croce, trovasi invece sempre lungo la provinciale delle Tre Torri ma sul versante campano. Vi si legge ”Cap. Guido Petracca morto il 16/5/1947”, senza specificare Corpo di appartenenza e motivo del decesso. Non è da escludere, ma trattasi di supposizioni, che voglia ricordare un ufficiale caduto nell’ambito della lotta ai banditi che nel periodo infestavano e spadroneggiavano in zona, particolarmente lungo le Tre Torri.
Due croci che “raccontano” in maniera essenziale le vicende nell’estremo ovest del Molise subito dopo il secondo conflitto mondiale, quando la nostra regione come l’intero meridione d’Italia cercava faticosamente di riprendersi grazie all’impegno, alla dedizione e in tanti casi mercé il sacrificio di taluni.