Sarà presentato a Venafro, Biblioteca Comunale, sabato 22, alle ore 18, il nuovo libro dello scrittore venafrano Amerigo Iannacone “C’ero anch’io – Un’autobiografia o quasi” (Edizioni Eva, Venafro 2017, pp. 200, € 15,00, ISBN 978-88-97930-94-5).. Ne parleranno Vincenzina Scarabeo (Dirigente Scolastica), Aldo Cervo (Scrittore, Prefatore del libro), Giuseppe Napolitano (Poeta, Critico letterario), Chiara Franchitti (Dottoressa in Lettere Classiche), Antonio Vanni (Poeta). Seguirà l’intervento dell’Autore.
«L’autobiografia, – scrive Aldo Cervo in prefazione – che dagli anni della formazione da discente passa poi a quelli del ruolo docente, segue – illustrandolo – l’itinerario letterario di Iannacone, narrandone le diverse vicissitudini. E tra le vicissitudini ci trova, il lettore (accanto all’emozione della prima raccolta poetica ancora calda di tipografia), la nota introduttiva – per cosí dire – prudente del prefatore contattato; ed ancora l’ipocrisia boriosa delle grandi Case Editrici, che con belle parole di circostanza ti sbattono la porta in faccia; il comportamento ingannevole di sedicenti editori avvezzi alla frode; l’indifferenza della gente (anche di quella laureata) di fronte al dono di un libro. Ma accanto alle vicissitudini che diremo scoraggianti, piú o meno comuni un po’ a tutti gli esordienti di periferia, s’incontrano quelle che ampiamente ripagano lo scrittore molisano con gratificanti obiettivi raggiunti. E parlo della nascita dell’Editrice Eva, della fondazione di un mensile: Il Foglio volante, della promozione del premio letterario “Venafro”, della scoperta dell’Esperanto, del proliferare di amicizie feconde, durevoli per comunanza di interessi culturali ed empatia dello spirito. […] Dire che l’autobiografia è scritta bene è persino banale: come volete che sia scritto uno scritto da Amerigo Iannacone? Dirò solo che la narrazione si apre con un risveglio notturno (indotto dal sogno di un bisogno insoddisfatto) e si chiude con una splendida quanto originale analogia del genere georgico che ben riepiloga la filosofia di vita dell’autore: “C’è – scrive Iannacone – un proverbio del mio paese che dice addó arrive chiante glie pezzuche, letteralmente: ‘dove arrivo pianto il cavicchio’. Il detto non è di immediata comprensione. Deriva dal modo che si usava un tempo piantando semi col cavicchio: quando a sera si smetteva, si usava conficcare (piantare) nel terreno il cavicchio nel punto dove si era arrivati, in modo da sapere la mattina dopo da dove ripartire. Ecco: dove arriviamo piantiamo il cavicchio: che c’importa se poi saranno altri a trovare un cavicchio solitario piantato nel maggese.”»
Amerigo Iannacone è nato e vive a Venafro. Ha al suo attivo la pubblicazione di oltre cinquanta libri, tra narrativa, poesia, saggistica, traduzione e altro. Tra i libri di narrativa, notevoli: “Microracconti” (1991), “A zonzo nel tempo che fu” (2002), “Cronache reali e surreali” (2008), “Dall’otto settembre al sedici luglio” (2007), “Il Paese a rovescio e altre fiabe” (2008), “Matrioska e altri racconti” (2011).