I venafrani : “A quando l’apertura e l’utilizzo a fini sociali della Palazzina Liberty, da tempo restaurata ma sempre chiusa e inaccessibile ?”

Il mancato uso della struttura certamente non ne agevola la conservazione, come dimostrato dalle finestre lasciate spalancate e attraverso le quali entrano volatili ed animali di varia specie.

L’opinione pubblica di Venafro, che ha condiviso l’intervento di risanamento e restauro della tipica e suggestiva Palazzina Liberty, l’immobile che si specchia nel laghetto di Corso Lucenteforte, complesso finalmente tornato a miglior vita dopo decenni di abbandono, dimenticanza e conseguenti danneggiamenti (si pensi che per anni è stato utilizzato unicamente per … accendervi all’interno e sulla terrazza i fuochi pirotecnici dei festeggiamenti civili in onore della Madonna del Carmine a metà luglio !), la gente comune della città -si diceva- da diversi mesi si chiede : “ A quando l’apertura e l’utilizzo della Palazzina Liberty, da tempo restaurata ma sempre chiusa ed inaccessibile ? Pastoie burocratiche o impedimenti di altra natura ne frenano la sua disponibilità a fini sociali e collettivi ? Non vorremmo, dopo che per anni abbiamo guardato una Palazzina mal messa e cadente, essere costretti ad ulteriori tempi biblici prima di poter accedere ed utilizzare la storica struttura, capace oltretutto di attrarre turisti e visitatori data la sua bellezza e suggestione, vista dall’esterno”. Le rimostranze verbali di tanti venafrani vanno oltre ed entrano nel merito di conservazione e tutela dell’immobile : “E’ risaputo -affermano molti- che non utilizzando una struttura, questa col tempo va a male. Così come si arrecano danni agli interni della Liberty se si lasciano aperte -come sta avvenendo- le finestre dell’immobile, consentendo l’accesso h 24 di volatili ed altri animali. Invitiamo perciò quanti sono preposti e responsabili della faccenda ad un duplice e doveroso impegno : innanzitutto accelerare al massimo i tempi perché la collettività possa utilizzare finalmente la Liberty per mostre, convegni, concerti, dibattiti ed avvenimenti socio/culturali in genere, quindi preservarla accuratamente senza abbandonarla in balìa di chicchessia, volatili in primis”.

Tonino Atella