L’ “ammessa”, la tipica asta pubblica per portare simulacri e reliquie dei Santi Martiri di Venafro nel corso dell’affollatissima processione conclusiva delle festività patronali, ha fruttato € 10.700 versati dai venafrani nel solco della tipicità cittadina

Con l’affollatissima processione conclusiva e i fuochi pirotecnici dell’ultima notte è calato il sipario sulle festività patronali 2018 di Venafro, eventi che al solito hanno coinvolto migliaia di persone. Prima però la tradizione ha richiesto la propria parte e tutti l’hanno rispettata nel solco della cultura e della fede dei nostri padri. Stiamo scrivendo dell’ “ammessa”, la tipica e tradizionale asta pubblica tenutasi come di consueto sul piazzale della Basilica di San Nicandro dinanzi a tantissimi presenti poco prima dell’inizio della predetta processione per aggiudicarsi l’onore e l’onere di portare in mano o in spalla oggetti sacri, simulacri e reliquie dei Santi Martiri nel corso del successivo rito attraverso l’abitato cittadino e tra due ali enormi di fedeli. Le cifre dell’ “ammessa” di quest’anno. 10.700 sono stati complessivamente gli euro pagati dai venafrani ambosessi e di ogni età, professione ed estrazione sociale per aggiudicarsi l’asta, così distinti per ciascun oggetto, simulacro o reliquia : Stendardo € 50.00, Croce € 50.00, Incensieri € 100.00, Testa di San Nicandro € 3.000, Reliquie Santa Daria € 3.500, Busto argenteo San Nicandro € 4.000. Appunto € 10.700 versati in totale dai venafrani a conclusione dell’ “ammessa”, dopodiché ha avuto inizio la processione. Gli aggiudicatari dell’ “ammessa” ? Tanti, essendo diversi i pezzi battuti, e di tutte le età, le professioni e le estrazioni sociali a ribadire una bellissima pagina della più tipica, caratteristica e tradizionale storia della città.

Tonino Atella