Sono il nipote di un Soldato Caduto nella prima grande guerra, Tito Atella di Venafro, artigiano ammogliato e con due figli in tenerissima età, che non indugiò a rispondere in piena coscienza e forte dei valori trasmessigli e fatti propri alla “chiamata della Patria” per assicurare a se stesso, ai suoi e a noi tutti di questo inizio di terzo millennio libertà, indipendenza, unità e progresso.
Mio nonno si sacrificò ed i suoi resti oggi riposano assieme a quelli di migliaia di altri coetanei nel Sacrario Militare di Redipuglia (Gorizia) nel Friuli, tempio di profonda umanità, garantendo a moglie, figli ed a noi che oggi fruiamo dei principi per i quali s’immolò le certezze di democrazia e libertà.
Esempio sublime Nonno Tito, e con Lui tant’altri suoi Coetanei dell’epoca, di schietto attaccamento al senso ed al significato di Patria!
Ebbene a fronte di tanto, c’è chi nell’anniversario della Vittoria lungi dal pronunciare una sola parola, un solo sentimento di umanità, solidarietà e vicinanza a siffatti altissimi sacrifici, sciaguratamente arriva a parlare di “macello” -gran brutto termine da rigettare senza indugi- argomentando in base ad ideologie politiche viva Dio bollate da tempo dall’opinione pubblica nazionale e come tali nient’affatto più influenti e determinanti.
No, Nonno Tito e i suoi coetanei meritano da noi contemporanei che viviamo e progrediamo grazie ai loro estremi sacrifici solo rispetto, amore, solidarietà e soprattutto SILENZIO !
Non parole fuori luogo, specie se becere e figlie dell’odio ideologico, ma espressioni di alta e profonda umanità nel ricordo di quanto coscientemente fecero immolando le loro giovani esistenze.
Prof. Tonino Atella
nipote del Soldato Tito Atella di Venafro, caduto nella prima guerra mondiale e i cui resti riposano nel Sacrario Militare Italiano di Re di Puglia