A Venafro tributi consortili pretesi anche da chi non fruisce da decenni di alcun servizio dal Consorzio di Bonifica della Piana. Intanto ai morosi pluriennali il commissario straordinario dell’ente minaccia di sospendere la fornitura di acqua per le colture

Torna per un sacco di venafrani e dei centri limitrofi l’indigesta richiesta/pretesa del Consorzio di Bonifica della Piana di Venafro che puntualmente ad inizio d‘anno “bussa a denari” senza distinzione alcuna. L’ente infatti chiede soldi a tutti i consorziati sotto forma di tributi per l’erogazione -è quanto testualmente scrive il commissario straordinario dell’ente, Del Bianco- dei servizi consortili, in primis l’acqua per le colture, senza però stare a vedere e a preoccuparsi se tutti ricevono i servizi consortili e soprattutto se tutti sono in obbligo di dover versare tributi, in ragione appunto di prestazioni ricevute o meno. Chiarito che i tributi, se dovuti e finalizzati ad assicurare servizi a quanti ne hanno necessità per le loro attività agricole, lavorative ed imprenditoriali, vanno doverosamente pagati e che bene, anzi benissimo farà l’ente di Via Colonia Giulia a sospendere l’erogazione idrica per le colture ai morosi pluriennali, va altresì tenuta presente l’altra faccia della medaglia. La posizione cioè, e veniamo all’indigesta richiesta/pretesa di tributi di cui all’inizio di articolo, di coloro che da decenni non ricevono alcun servizio consortile, ricadendo le loro proprietà in aree urbanizzate da decenni e come tali non più da considerare agricole, e ciononostante soggette alla reiterata e puntuale richiesta di denaro da parte del Consorzio. Al riguardo le contrariate affermazioni di tanti contribuenti consortili che ritengono di non dovere alcunché all’ente non fruendo di alcun servizio, ma che ogni inizio d‘anno trovano nella cassetta postale la precisa richiesta/pretesa consortile : “Terreni ed immobili di tanti di noi -spiegano costoro, riuniti da tempo sotto la sigla “Noi Consorziati Nostro Malgrado”- da tempo immemorabile non ricadono più in zone agricole bensì in aree urbanizzate. Di conseguenza non siamo più nelle condizioni di fruire di alcunché dal Consorzio, tant’è che l’ente giustamente non ci fornisce alcun servizio. Nonostante ciò, e nonostante le nostre datatissime e più che motivate osservazioni e lagnanze, l’ente di Via Colonia Giulia continua a pretendere assai ingiustamente il nostro denaro, pena ingiunzioni e tant’altro. Coi primi del 2018 infatti sono arrivate puntuali “le letterine” e i bollettini di c/c del Consorzio, che addirittura arriva a minacciare la sospensione di erogazione idrica per le colture ! A chi ? A noi che ricadiamo in aree urbanizzate da decenni, cioè non più agricole e con nessun legame con economia ed imprese agricole ? Ma vogliamo scherzare ? O forse, dopo il danno dei nostri euro ingiustamente pretesi, siamo addirittura anche alla beffa sempre a nostro scapito ? Di grazia, cosa può mai interessarci l’erogazione idrica per le colture, dato che le nostre proprietà ricadono da decenni in aree urbanizzate ! Si rivedano perciò sistemi e servizi, non si generalizzi, ma si vada al fondo della questione e finalmente ci si liberi da esborsi economici del tutto illogici. Del resto, perché mai dover pagare se non si riceve alcunché in cambio ? Certo, il caffè al bar va pagato, in quanto il barista dà qualcosa del proprio lavoro. I tributi da pagare al Consorzio ? Toccano a quanti ricevono servizi, non certo a chi non riceve alcunché in cambio !”. La conclusione delle esternazioni di tanti consorziati loro malgrado : “Da anni andiamo sostenendo le nostre motivate ragioni -affermano gl’interessati- ma senza risultati. Il Consorzio continua ad incassare i nostri soldi, pur non avendone alcun diritto. L’ultima nostra spiaggia, visto quanto non fatto dalle precedenti amministrazioni consortili, resta l’attuale commissariamento dell’ente. Auspichiamo cioè una diversa e più attenta analisi della datata questione e che finalmente centinaia e centinaia di noi consorziati, probabilmente oltre il migliaio, veniano sollevati dagli obblighi contributivi se è vero, com’è vero, che dal Consorzio non riceviamo alcuna prestazione. La nostra è una questione di diritto che, pensiamo, vada doverosamente ed una volta per tutte rispettata”. Nel frattempo, cosa pensate di fare ? Pagherete i tributi che ritenete non dovuti ? “Probabilmente no, preferendo fare i morosi alla stregua di tant’altri !”.

Tonino Atella