Finisce alla ribalta nazionale su Rai uno “La Vita in Diretta” nel pomeriggio del 29 giugno il caso  dell’arresto da parte dei Carabinieri di Anna Minchella, 45enne, infermiera presso l’Ospedale SS. Rosario di Venafro per omicidio volontario. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari su richiesta della Procura della Repubblica di Isernia, eseguita ieri mattina all’alba presso l’attuale domicilio dell’infermiera “killer”, nel comune di Ciorlano, in provincia di Caserta, ha destato l’attenzione dell’emittente pubblica.

La donna trasferita presso il carcere femminile di Pozzuoli. Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dai Carabinieri di Venafro, con l’ausilio del Nucleo Investigativo di Isernia e del RIS di Roma, coordinate da questa Procura della Repubblica, l’infermiera, nel pomeriggio del 22 giugno dello scorso anno, si introduceva all’interno del reparto di lunga degenza, iniettando, con una siringa a spruzzo nel cavo orale di un paziente ricoverato per ictus, Celestino Valentino, 76enne di Pratella (in provincia di Caserta) acido cloridrico, che gli causava gravissime lesioni agli organi interni, per le quali decedeva dopo una settimana di atroci sofferenze, presso l’Ospedale Civile di Isernia, dove era stato successivamente trasferito.

Il movente dell’omicidio, ricostruito nel corso dello sviluppo delle attività investigative, rivelatesi particolarmente complesse, appare riconducibile al sentimento di vendetta maturato a seguito di un provvedimento di trasferimento per riduzione di organico, dall’Ospedale di Venafro a quello di Isernia, che l’infermiera non accettava mettendosi in aspettativa, ritenendo di essere stata in qualche modo danneggiata a vantaggio di una sua collega, anch’essa in servizio presso il medesimo Ospedale, figlia della vittima, che proprio per la grave situazione del genitore, a differenza sua, non era stata trasferita.

Vicenda approfondita da Rai Uno nella trasmissione odierna che ha colpito l’intera nazione per l’efferatezza e il senso di vendetta omicida dell’infermiera.