di Pietro Tonti

Bisognerebbe avere una linea ferma e decisa nell’affrontare la questione ambientale nella Piana di Venafro. Ci riferiamo al discusso insediamento di reindustrializzazione paventato dalla Unilever di Pozzilli, almeno nelle intenzioni di riciclaggio della plastica.

Come abbiamo affermato ieri, si tratta di un’idea che nasce per ridare alle maestranze della ex industria di Pozzilli, in quanto oramai l’Unilever a Pozzilli ha chiuso definitivamente i battenti, quella continuità lavorativa che famiglie e sindacati si aspetterebbero.

Idea che cozza con la necessità di scongiurare nel nucleo industriale di Pozzilli/Venafro imprese che possano risultare inquinanti e che si basino sul riciclaggio della plastica, come giustamente si esprimeva il Consigliere pentastellato Vittorio Nola nel dicembre scorso, al fine di evitare che il nucleo industriale non sia più allettante per nuovi investitori che potrebbero giungere con l’Obiettivo Uno in Molise, fermati dall’inquinamento.

A distanza di soli tre mesi, prima una presa di posizione contraria, dei rappresentanti pentastellati molisani in regione, che cozzava con l’idea del deputato Federico che affermava: “qui bisogna salvaguardare i posti di lavoro di 400 famiglie”. In barba alla logica di continuità sulle idee iniziali, Nola cambia opinione, dopo l’incontro in videoconferenza con il Mise per le sorti di reindustrializzazione della Unilever, affermando che l’azienda ha un piano industriale innovativo per il riciclo delle plastiche che non andranno  in discarica, quantomeno negli inceneritori , ma che consentirà al Molise di diventare leader nell’economia circolare con soluzioni tecnologiche all’avanguardia.

Quindi 130 mila tonnellate di plastica sporca proveniente dalle discariche di mezza Italia, giungeranno a Pozzilli, parliamo di circa 70 Tir al giorno che dovranno scaricare, nel nucleo industriale le plastiche; bisognerà stoccarle e poi  ripartire. Nei processi produttivi presunti, visto che ad oggi non esiste un progetto, ma solo un’idea progettuale di partnership tra Unilever e la Seri Plast, a prescindere dalla tecnologia, quale sarà l’impatto su un’area già martoriata da un inquinamento fuori controllo?

Dalle ciminiere esistenti e dalla nuova Turbogas che sarà inaugurata a breve a Presenzano?

Possibile che i pentastellati si siano convinti del contrario di ciò che affermavano solo tre mesi fa? Allora cosa c’è di nuovo, l’aria e l’ambiente  a Venafro è diventata magicamente salubre?

Quell’inquinamento ambientale da polveri sottili determinato dai mezzi pesanti, parliamo di circa 25.000 Tir che dovranno giungere e ripartire da Pozzilli, anch’essi non produrranno inquinamento?

Senza fare il gioco delle tre carte, bisogna capire se il M5S vuole salvaguardare realmente l’ambiente, i posti di lavoro della Unilever  o è già in campagna elettorale.

Quelli che oramai rischiano grosso, sono solo i 400 ex dipendenti della Unilever che potrebbero ritrovarsi alla stregua della Gam e Ittierre senza prospettive future con un progetto irrealizzabile.

Come abbiamo già ribadito, appare un pretesto l’idea progettuale presentata dal capo del personale Unilever, al fine di porre in cassa integrazione in massa le maestranze senza proteste, cosa che è già accaduta.

La notoria bassa reattività sociale di noi molisani è ben conosciuta, bersi anche progetti che possono morire sul nascere è troppo, anche per la pazienza di chi non ha mai dissotterrato l’ascia di guerra, mentre la regione è in trance in attesa di sviluppi, ammaliata da un progetto faraonico.