di Pietro Tonti
Mentre il M5S comunica che ancora potrebbero esserci i numeri per estromettere il governo regionale nella mozione di sfiducia, nonostante la mossa a sorpresa del presidente Toma che ha estromesso Marone in Giunta e ha permesso l’ingresso di Calenda al suo posto.
Nonostante l’impopolarità della prima ora, di questa mossa da scacchista presidenziale, in un’analisi politica lungimirante, bisogna dire che chi trova convenienza in questo momento e in futuro, dallo stop alla mozione, sono le stesse opposizioni regionali e i molisani tutti.
Qualora fosse andata a segno la mozione di sfiducia, avrebbe aperto una crisi gestionale senza precedenti in una regione già dalle criticità estreme. In un momento di massimo disagio pandemico e con gli enormi finanziamenti tra cui i fondi del Recovery Plan sarebbero stati bloccati nell’ordinaria amministrazione. Infatti, qualora si azzerasse il consiglio regionale il Presidente Toma resterebbe al comando fino a nuove elezioni, fino a ottobre prossimo o addirittura fino alla fine della legislatura, qualora la pandemia continuasse a far sentire la sua pressione.
Avrebbero quindi subito uno stop le progettualità finalizzate alla ricezione di ingenti fondi destinati al Molise. Si è evitata una debacle anche per le opposizioni, in quanto, nonostante tutte le recriminazioni, gli appunti di contestazione al governo regionale nei settori strategici, azzerare la Giunta e il Consiglio in questo momento, avrebbe portato solo scompensi, facendo precipitare la regione Molise nel baratro, minandone il presente e il futuro.
Questa situazione è convenuta alle opposizioni, le quali possono nei prossimi due anni che restano fino alle amministrative, registrare le inadempienze, continuare a porsi quali paladini di quello che doveva essere fatto e non si è fatto, tentando la scalata al governo regionale.
Se fosse passata la mozione di sfiducia, ragionando su questo argomento, le stesse opposizioni, sarebbero state colpevoli dei mancati fondi che non sarebbero giunti nel Molise, con loro Iorio, Romagnuolo e Calenda per la maggioranza. A questo punto non sarebbe più strategico, riferendoci al M5S e al PD rimboccarsi le maniche, evitando contestazioni e agire presso il Governo nazionale, visto che rappresentano i partiti di governo e dare una mano al Molise con i loro parlamentari?
Solo parlando del settore strategico della sanità, hanno permesso una gestione commissariale finita alla ribalta nazionale per inefficienza. In sintesi, più fatti e meno polemiche in questo momento, si facciano gli interessi dei molisani e nella direzione di una mozione di sfiducia tali interessi non verrebbero assolutamente garantiti.