Che farne di una storica bandiera che ha significato valori e ideali profondi per tante generazioni ? Lasciarla nel più classico dei cassetti e dimenticata da tutti ? No, assolutamente ! Va esposta di nuovo perché le nuove generazioni ne traggano valori ed insegnamenti. Stiamo scrivendo del vessillo dell’allora sezione dei Combattenti e Reduci di Venafro, sodalizio che sino a qualche decennio addietro raggruppava decine e decine di ex soldati di prima e seconda guerra mondiale originari della città, i quali avevano combattuto i terribili eventi bellici della prima metà del secolo e che alla fine erano rientrati nel Comune di origine, Venafro appunto, con tutto il loro carico di guerra, di esperienza, di distruzione  e purtroppo di  morte.

Una volta in paese, costoro avevano messo su la frequentatissima sezione comunale dei Combattenti e Reduci quale circolo socio/ricreativo (si era in Via Roma, a due passi dal Monumento ai Caduti di tutte le guerre), dotandosi di bellissimo vessillo tricolore che ostentavano con affetto e partecipazione nel corso di manifestazioni, sfilate e cerimonie. Portabandiera storico era il carissimo ed indimenticabile Lorenzo Forte, per tutti i venafrani “ Z’ Lrenz’ “, con le sue meritatissime medaglie appuntate sulla giacca !

Ebbene quella bandiera – così apprezzata e cara- va finalmente riportata alla luce ed esposta, perché tutti possano ammirarla e trarne i giusti insegnamenti. Tale vessillo non è andato distrutto né rovinato, ma da un decennio circa é custodito con cura dal figlio dell’ultimo presidente della predetta sezione prima della definitiva chiusura dello storico sodalizio.

Ed allora la domanda : tale bandiera deve continuare a restare chiusa in un cassetto domestico oppure è il caso che torni ad essere esposta in pubblico perché tutti possano ammirarla ?

Preferibile, pensiamo, la seconda ipotesi affinché i minori possano ricavarne i giusti insegnamenti, riflettendo su pace, solidarietà ed amicizia. Va perciò esposta, individuando il luogo pubblico e più idoneo dove sistemarla. La sua custodia può avvenire in una bacheca a muro con vetro, in modo da preservarla nella maniera giusta.

Di certo, i suoi attuali detentori non avranno difficoltà a consegnarla, purché se ne garantisca tutela e conservazione. Ed allora non resta che procedere, affinché le generazioni del domani possano riflettere su tutto quanto “racconta” lo storico vessillo dei loro nonni.

Tonino Atella