Umberto ULIANO, Presidente dell’Ance Molise, l’Associazione dei costruttori edili più rappresentativa sul territorio, lancia un monito all’Assessore regionale ai lavori pubblici, Pierpaolo NAGNI, per riattivare immediatamente il Comitato permanente dell’edilizia, costituito tra Assessorato regionale, Ance Molise e le organizzazioni sindacali Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil.
Il Comitato, costituito il 29 marzo 2016, è articolato in un Tavolo politico ed un Tavolo tecnico, ed ha compiti e funzioni ben delineate, tra le quali, in particolare, l’accelerazione dei programmi di investimento nelle opere pubbliche.
L’organismo si è riunito finora solo due volte e si è poi arenato perché la Regione non ha fatto seguito all’impegno assunto di nominare un proprio funzionario che consentisse l’avvio del Tavolo tecnico.
“In considerazione del grave stato di difficoltà in cui si dibatte il settore, è fondamentale riprendere da subito l’interlocuzione ed il confronto, per analizzare e trovare immediatamente le soluzioni più adatte per far ripartire il comparto delle costruzioni, fondamentale per la ripresa ed il rilancio dell’economia regionale”.
L’Ance Molise, dunque, lancia un monito forte al Governo regionale affinché prenda di petto la situazione e si decida, finalmente, a soddisfare le legittime aspettative delle imprese di costruzione.
“Il tempo delle attese è finito – dice Uliano – . La situazione è gravissima. Ancora una volta dobbiamo constatare che non sono state rispettate né le promesse né le premesse. Ci era stato assicurato che il Comitato di cui fanno parte anche i sindacati di settore si sarebbe riunito periodicamente, con cadenze ravvicinate, come è scritto nel protocollo d’intesa sottoscritto con la Regione.
E invece niente: non siamo riusciti neppure a partire operativamente perché la Regione non ha fatto la nomina del proprio referente. Così non va”. “Ma come” aggiunge Uliano. “Altri Tavoli sono stati attivati per trovare le soluzioni per i relativi addetti e invece, per il settore delle costruzioni, quello che di addetti ne conta a centinaia rimasti senza lavoro e senza soldi, non solo non si riescono a trovare misure concrete, ma non si riesce neppure a discutere per individuare le soluzioni possibili ad alleviare una situazione di crisi divenuta ormai devastante.
Cosa dobbiamo fare? Rivolgerci anche noi al Prefetto per fare in modo che sia lui a convocare il Tavolo? Non possiamo più aspettare: attendiamo una risposta urgente ed auguriamo agli altri tavoli richiesti migliori fortune”.