“Lo sviluppo infrastrutturale della nostra Regione è, purtroppo, molto spesso condizionato da pregiudizi e disinformazione che ne rallentano fortemente la realizzazione favorendo, inesorabilmente, non solo l’isolamento delle nostre aree svantaggiate, con conseguente perdita di posti di lavoro, ma anche il continuo spopolamento che non riguarda più solo i nostri piccoli comuni, ma che sta velocemente interessando anche i centri più grandi della regione.”
Così il Segretario regionale della UILPA ANAS, Carmine Battaglia.
“Proprio in questi giorni si è accesa la discussione sulla realizzazione del cosiddetto “Lotto Zero”, la bretella stradale di collegamento tra la S.S. 17 e la S.S. 17 Var/A “Isernia – Castel di Sangro” e che ha visto il Comune di Isernia schierarsi in questa fase contro la sua realizzazione.
Innanzitutto vogliamo ricordare che la realizzazione della bretella in questione costituisce il completamento di un tracciato già esistente e che, qualora non venisse completato rappresenterebbe l’ennesima opera viaria incompiuta.
La UILPA Anas Molise da sempre si batte per lo sviluppo infrastrutturale, soprattutto quando le opere rappresentano un’opportunità per l’intero territorio, sia in termini di economicità ed efficienza, sia in termini di occupazione e di sviluppo, nonché di sostenibilità ambientale, apportando una riduzione significativa del traffico di auto e mezzi pesanti nel centro cittadino, come in questo caso.”
“Tale intervento, prosegue il sindacalista, favorirebbe una seria riqualificazione dell’intera area apportando una maggiore vivibilità all’intera area e conseguentemente il rilancio non solo della città di Isernia, ma anche dell’intera Provincia pentra che oggi è relegata, insieme a quella di Campobasso, nelle ultime posizioni della classifica delle Province più vivibili in termini di qualità della vita anche a causa di una mobilità spesso carente e deficitaria.
Come organizzazione sindacale non possiamo non valutare e dire la nostra su quella che rappresenta un’opportunità di sviluppo, una delle poche in realtà, che permetterebbe attraverso il completamento di un’opera, in buona parte realizzata, di mettere in collegamento territori che storicamente condividono più che un semplice confine geografico” conclude Battaglia.