di Claudia Mistichelli
Facebook annuncia una nuova app rivolta ai bambini “Messanger Kids”. Si tratta di un progetto studiato per i minori di 13 anni, dovrebbe essere una sorta di “area protetta” nella quale i minori potranno chattare, inviare foto o video.
La complicità dei genitori in questo progetto sarà fondamentale, infatti, saranno proprio loro ad avvalersi degli account personali e autorizzare l’inserimento dei dati del minore nel social.
Purtroppo, tanti bambini già utilizzano il telefonino e l’accesso a internet, spesso, senza controllo di familiari adulti, forse, questa che sembra una novità in realtà non lo è.
Ne sentivamo la necessità? Come abbiamo fatto noi adulti a sopravvivere addirittura senza telefono in casa? I bambini e i ragazzi non dovrebbero essere tutelati da un mondo virtuale, che già da troppo tempo sta contribuendo ad allontanare le persone dalla vita reale e dalla famiglia?
Eppure i pediatri e i medici non raccomandano altro, questi alcuni dei principali motivi per dissuadere un genitore dal regalare un telefonino a un bambino: nei primi anni di vita la crescita del cervello dei bambini è molto rapida, un abuso di dispositivi elettronici, può creare ritardi cognitivi e di apprendimento; la vita sedentaria, associata al continuo utilizzo di telefonini e tv, espone il bambino a problemi di salute quali: obesità, diabete, insonnia, problemi comportamentali, dipendenza compulsiva; inoltre, da non sottovalutare, l’emissione di radiazioni potenzialmente cancerogene.
Nel dicembre del 2013, il Dottor Anthony Miller dall’Università di Toronto ha suggerito che, in base alle nuove ricerche, l’esposizione alle radiofrequenze dovrebbe essere riclassificata come 2A (a rischio cancerogeno) e non 2B (possibile cancerogeno).
L’infanzia è come un cuore: i suoi battiti troppo veloci ci spaventano. Facciamo di tutto perché il cuore s’infranga. Il miracolo è che sopravvive a tutto. (Christian Bobin)