Il primo si appresta a raddoppiare la struttura, il secondo continua ad essere ridotto nelle prestazioni

Un contrasto evidentissimo, differenze “come la notte e il giorno”, per usare un’espressione tipica che sta a significare due situazioni agli antipodi. Quali sono siffatti antipodi ? Facile rispondere, restando in ambito sanitario del mandamento venafrano : da una parte Neuromed di Pozzilli, dall’altra il SS Rosario di Venafro. Sanità privata la prima che si appresta a raddoppiare la propria struttura, pubblica la seconda che invece continua a ridursi progressivamente. Di eccellenza in ambito neurochirurgico l’Istituto di Ricerca e Cura di via Atinense a Pozzilli, ospedale di comunità (?) il secondo dopo aver perso qualifica e denominazione di Ospedale Civile di Zona, tutt’altra cosa rispetto all’attuale SS Rosario di gran lunga più modesto in fatto di servizi ed offerta. Ebbene perché parlare di antipodi, vi starete chiedendo ? Per l’affluenza elevatissima al Neuromed di pazienti da buona parte del centro sud d’Italia sin dal primo mattino e di contro per le ridottissime presenze di cittadini al SS Rosario, che al mattino tra ambulatori e laboratori conta su una discreta affluenza per svuotarsi poi del tutto dalla tarda mattinata (alla chiusura di laboratori ed ambulatori), restando sostanzialmente tutto un desolante deserto per la serata e l’intera nottata alla luce della ridottissima offerta di servizi rimastagli. A Pozzilli invece nelle aree e nei parcheggi a ridosso di Neuromed si contano ogni giorno centinaia e centinaia di auto parcheggiate, mentre tant’altre vetture sostano lungo la provinciale per Filignano non essendoci spazi a sufficienza per tutti. Un’affluenza massiccia, continuativa e consistente di pazienti e cittadini di tante regioni che conferma l’ampio spettro dei servizi offerti dall’Istituto in ambito neurochirurgico e non solo, e per la sua piena rispondenza alla domanda ed alle attese della massa. Perciò sanità privata d’eccellenza quella di Neuromed con spiccate professionalità presenti, che contrasta in maniera evidentissima con quanto riesce invece ad offrire la sanità pubblica del SS Rosario, ospedale ridotto ai minimi termini per chiare ed inspiegabili (da parte dei venafrani !) scelte politiche, che hanno messo al muro ed in ginocchio l’unico ospedale della Regione Molise che aveva i conti in attivo, quando appunto grazie alla propria ricca offerta di servizi e di specializzazioni medico/sanitarie attirava un sacco di gente sia dal Molise, sia dalla Bassa Ciociaria, che dall’alto Casertano. Oggi purtroppo il SS Rosario è tutt’altra cosa ! Gli hanno tolto e chiuso praticamente tutto, lasciandogli appena punto di primo soccorso, lungodegenza e riabilitazione. Sale chirurgiche serrate, unità soppresse e pazienti spariti, nonostante la sua favorevole collocazione geografica interprovinciale. Infatti data la pochezza dei servizi, i pazienti oggi bussano altrove, esattamente là dove trovano assistenza e quanto serve loro. Eccole le differenze “ come la notte e il giorno “, di cui ad inizio articolo. E se da una parte si plaude all’offerta medico/sanitaria di Neuromed, che resta comunque gradita all’intero Molise dell’ovest rappresentando un sostanziale vantaggio e beneficio a due passi da casa, di contro si piange a Venafro e dintorni per come è stato ridotto il SS. Rosario, ben poca cosa attuale ripensando alle sue tante positività pregresse che ne facevano sanità pubblica di spicco in ambito interregionale. Ma oggi la realtà del loro storico ospedale civile è tutt’altra, e i venafrani non sorridono affatto !

Tonino Atella