Uno spettacolo cui i venafrani rinuncerebbero volentieri. Trattasi delle autoambulanze a sirene spiegate che quotidianamente lasciano Venafro per trasferire altrove pazienti in pericolo di vita che hanno urgente bisogno d’interventi, assistenza e cure. In effetti tali necessarie prestazioni a tutela della vita delle persone il SS Rosario non è più in grado di offrire dopo la sua contrazione, la soppressione di tante unità e la trasformazione della struttura da Ospedale Civile di Zona ad Ospedale di Comunità, con solo medicina, riabilitazione, radiologia, ambulatori e punto di primo intervento.

Da tutto questo deriva in effetti la necessità di “bussare” altrove per curare pazienti e quindi l’urgenza dei continui trasferimenti a sirene spiegate per soccorrere chi ne ha bisogno. “Ogni giorno la stessa triste storia -si afferma a Venafro da parte di tanti sconsolati cittadini- con autoambulanze a sirene spiegate che percorrono ad alta velocità la trafficatissima Colonia Giulia per trasferire altrove pazienti in pericolo di vita. Un tempo tutto questo non accadeva data la confortante e positiva realtà medico/sanitaria del SS Rosario, tra l’altro l’unico ospedale regionale con i conti in attivo arrivando nel nostro nosocomio pazienti dall’alto casertano, dalla bassa ciociaria e da tanta parte del Molise.

Poi la rivoluzione, totalmente negativa per il SS Rosario e per la tutela della salute pubblica : unità e servizi che chiudono e scompaiono unitamente alle sale chirurgiche e storico ospedale venafrano diminuito tantissimo nelle proprie prestazioni, con la conseguente assenza di garanzie medico/sanitarie in loco e di riflesso con la necessità di trasferire altrove e in tutta fretta i malati in pericolo di vita. Non è così che si assicura la salute di tutti noi, che ci sentiamo esposti a mille pericoli e difficoltà in fatto di cure e sopravvivenza”.

La conclusione del pensiero di molti venafrani : “Avevamo un gioiello di ospedale civile, che rappresentava una garanzia sia per l’estremo Molise occidentale che per le aree provinciali limitrofe. Oggi tutto questo è un lontano ricordo, avendo i tagli mutilato in profondità il nostro ospedale cittadino. Ed ovviamente non possiamo non essere preoccupati per la tutela della nostra salute, che riteniamo senz’altro a rischio”. Quali le richieste che vi sentite di avanzare ? “Di tornare a dotare il SS Rosario del minimo indispensabile per garantirci cure ed assistenza, ossia sale chirurgiche e pronto soccorso. Mancando ciò la salvaguardia della salute pubblica è a notevole rischio !”.

Tonino Atella