di Pietro Tonti
Questa mattina mentre era in corso la conferenza delle regioni su trasporto pubblico locale e riapertura delle scuole, con il Presidente Toma in collegamento con i ministri Speranza, Boccia e De Micheli, dove si è parlato di destinare più risorse al Molise e le linee guida aggiornate. Per il Treno inaugurato ieri per la tratta Campobasso/Termoli partito in orario è giunto con 74 minuti di ritardo nella stazione adriatica.
I passeggeri che questa mattina si sono avventurati nel salire a bordo per raggiungere Termoli, hanno vissuto un vero incubo, ben tre ore per percorrere solo 87 Km, di strada ferrata. Eppure solo ieri dopo anni di chiusura è stata inaugurata di nuovo la tratta e i passeggeri si aspettavano dei miglioramenti in ragione dei tempi.
Per chi è giunto con un ritardo di ben un’ora e mezza alla stazione di Termoli, oggi ha perso tutte le coincidenze per la Puglia e il resto d’Italia. D’altronde ieri nel suo primo tour CB/ Coast il ritardo è stato di ben 64 minuti.
L’attesa sotto il caldo agostano e le maledizioni non sono mancate questa mattina, dove una giornata normale di ferie si trasforma come al solito in Molise nell’incertezza totale dovuta ad un sistema ferroviario eufemisticamente antiquato, un travaglio per turisti e vacanzieri.
Il nostro frecciolone spuntato, viaggia in un tempo quantico parallelo, chi si avventura su questo treno sa quando parte, ma non sa quando arriverà. Ci si aspetta per domani un aumento del ritardo in linea con le due prime giornate di attività, se si continua così per arrivare a Termoli da Campobasso, tra due settimane ci vorrà un’intera giornata.
Si dovranno organizzare i passeggeri per affrontare il viaggio in slow time, quel turismo lento che è l’unico rimedio psicologico per trarre del buono da un disastro oramai consolidato.
Un sistema ferroviario molisano evanescente, che parte dal binario 20 Bis di Roma Termini, paragonabile al binario di Harry Potter 9 3/4 di kings cross (tutti sanno che esiste, ma è difficile raggiungerlo) all’oramai tratta riaperta Campobasso/Termoli che fa rimpiangere l’epoca del ciuccio con la varda.
Nel tempo della velocità e della tecnologia esasperati, un passo indietro è proprio quello che ci vuole per sentirsi diversi. Uno slogan si può coniarlo: “Il Molise: la regione del tempo fermo alle stazioni”.