Il Consigliere regionale Francesco Totaro su Facebook scrive
<<Dopo l’ultimo avviso affisso nei locali commerciali da parte dell’amministrazione bisogna per forza di cose chiarire alcuni aspetti…
Avevo deciso di non scrivere più su questa triste vicenda, ma considerando la tanta amarezza, unita alla tristezza che c’è in me e nei miei concittadini, manifestata da più parti, non posso esimermi dal farlo. Non posso, come cittadino in primis, e da rappresentante delle istituzioni poi, non riportare la contrarietà della stragrande maggioranza dei sanmartinesi. Parto da una considerazione scontata, almeno credevo, il sindaco e chi amministra San Martino, tra i tanti compiti, ne ha uno specifico: quello di tutelare, salvaguardare, promuovere e garantire lo svolgimento per l’intero percorso della Carrese.
Questo significa che dal 1 di maggio, dal giorno successivo alla Carrese, deve preoccuparsi di organizzare l’edizione dell’anno successivo e deve organizzarla per l’intero percorso. Oltre a ciò deve comunicare alle associazioni le modifiche, gli adeguamenti ed eventualmente i relativi atti normativi (vedi decreto Martini inerente il divieto dei psi , che stando al parere dei funzionari del ministero non è mai esistito, come da me riferito nell’unico incontro a cui ho partecipato, perché dopo non più invitato, del mese di ottobre alla presenza dei rappresentanti delle associazioni di tutti i comuni dove si svolge la Carrese unitamente alla presenza dei sindaci, preoccupazione poi chiarita in via definitiva con il parere del funzionario del ministero).
Ma tutto questo non è avvenuto. Tanto che quest’anno la Carrese terminerà prima del cambio, quindi poco meno di metà del percorso che prevede la partenza per noi sanmartinesi “nu sflatur ” , e l’arrivo “sott u pont “.
Noi siamo un popolo di fedeli che, onorando il proprio patrono San Leo, rivive nella Carrese la sua autentica devozione, la sua identità stessa di comunità che unita, seppure sotto colori diversi, partecipa alla liturgia festiva e rievoca il secolare connubio tra il santo e la terra che accolse le sue reliquie. Correre la Carrese per un sanmartinese, vedere correre i carri, è vivere l’emozione più grande della sua esistenza. Viverla per intero, e non su un percorso ridotto.
La scelta operata dall’amministrazione è una ferita al cuore, alla identità stessa della nostra tradizione a cui si aggiungono i danni all’immagine di una comunità che per 364 giorni vive nell’attesa di questa corsa che porterà ai vincitori l’onore e l’onere di accompagnare in processione le reliquie di San Leo. Danni culturali e non solo. Infatti, la riduzione del percorso comporterà un notevole danno anche per le attività commerciali che proprio nei giorni della festa intensificano le vendite in un contesto socio economico sicuramente in affanno.
Non posso esimermi dal ribadire quanto la nostra Carrese sia linfa di vitalità per l’intera comunità. Una comunità che oggi mi sento di dire non è stata difesa. W la carrese w san Leo. W il 25 Aprile>>.