di Pietro Tonti
Torella del Sannio e il rischio scampato di contagio da coronavirus. Una leggerezza che poteva costare caro all’intero Molise?
Per il contenimento dell’epidemia del coronavirus, Ricordiamo che lo scorso 31 gennaio l’Italia aveva bloccato tutti i voli da e per la Cina per contenere i rischi di una possibile diffusione del coronavirus anche in territorio italiano. Da altre infrastrutture, questa leggerezza ha permesso a tanti cinesi provenienti dalle aree a rischio di giungere pacificamente e senza alcun controllo in Italia.
Ci giunge una notizia da più fonti che qualora fosse confermata, sarebbe davvero un fatto grave. Sappiamo che il Console italiano a Honk Kong è di Torella del Sannio, la moglie di Wuhan centro epidemico da dove sono partiti i primi contagi da coronavirus.
Con il via libera del sindaco di Torella l’illustre diplomatico avrebbe spedito, tramite i suoi genitori, i due figli minori nel comune molisano. Fin qui tutto regolare, chi non vorrebbe preservare l’incolumità dei propri figli in un momento di massima allerta per un rischio pandemia?
Il fatto che desterebbe scalpore è che a voli dall’Italia chiusi, da e verso la Cina, i bambini e i nonni sarebbero arrivati in Italia bypassando le normali procedure. I bambini non erano in vacanza in Cina ma vivevano lì. Sarebbero arrivati l’8 di febbraio ed avrebbero girato tranquillamente in lungo e in largo per il paese.
Naturalmente in questo non c’è nulla di illegale, ma i dubbi sono sulla procedura che potrebbe risultare immorale per un alto funzionario dello Stato che avrebbe fatto fare il giro per Londra ai suoi familiari eludendo i provvedimenti di sicurezza nazionale, quando Di Maio con un aereo militare, ha organizzato un volo speciale attrezzato per il contenimento virus nello stesso periodo, per andare in Cina e ricondurre in patria i nostri connazionali ponendoli in quarantena.
Si presuppone che il Sindaco di Torella ed altri sapessero da giorni che sarebbero arrivati in paese con ponte aereo, ma non avrebbe disposto la quarantena immediata. Parrebbe ancora, che anche la Asrem sapesse, come lo stesso prefetto, ma nonni e nipoti sarebbero stati visti circolare liberamente in paese, senza problemi, incontrando molta gente eludendo tutte le misure di sicurezza da adottare secondo protocollo per chi arriva dalle aree a rischio dalla Cina.
Alcuni cittadini di Torella ci informano che vi è stata anche una pubblica assemblea, in quanto in molti si sono risentiti del pericolo di un eventuale contagio. In questa occasione avrebbero avuto ampie rassicurazioni dal sindaco che tutto era regolare.
Sicuramente i bambini stanno bene con i nonni e godono di ottima salute, tanto che i piccoli sono tornati a scuola, dopo un’altra assemblea scolastica in cui si è presa la decisione che il tempo era passato senza che i piccoli avevano manifestato sintomi della malattia. Parrebbe che non abbiano effettuato un tampone preliminare prima di giungere in Italia e nemmeno una volta giunti nel Molise qualcuno si sia preoccupato di farglielo fare per scongiurare un eventuale contagio da Covid-19.
In questi giorni in cui la percezione che il paziente zero al nord potrebbe essere stato asintomatico e aver scatenato l’epidemia in Italia, in molti si sono preoccupati di far emergere questa notizia che lascia spazio a critiche e perplessità.
L’abbiamo riportata così come ci è stata raccontata in larga misura da alcuni cittadini di Torella del Sannio e da un professionista che frequenta il paese e ha voluto far trapelare attraverso i media questa storia. Non vorremmo sia confermata nella sua interezza, dovremmo in questo caso stendere un velo pietoso su comportamenti non lineari in un momento di estrema emergenza nazionale, dove non bisognerebbe fare distinzione di classe o di appartenenza, davanti ad un virus che può mettere a repentaglio l’incolumità di un’intera collettività.
Nota di rettifica: Ci informano che la provenienza dei citati dalla Cina, non è Wuhan come erroneamente ci hanno comunicato, ma Hong Kong, distante centinaia di chilometri dal focolaio virus, ma tali arrivi sono comunque ugualmente attenzionati dalle autorità sanitarie e dal Governo italiano, con il rischio coronavirus esteso a tutta la Cina e non solo da chi proviene dal primo focolaio del virus.