“Elencare le “malefatte” di Frattura nel corso di questi anni, richiederebbe molto tempo, perché tante sono state le scelte scellerate che non hanno portato a niente di buono per il lavoro e l’economia in generale.
Sotto l’alibi dell’Area di Crisi che ancora non vede la luce, nonostante i roboanti annunci, si è consumata l’ultima barzelletta di un bando che dovrebbe finanziare iniziative imprenditoriali di giovani under 30 e ex lavoratori delle aziende in crisi, ricadenti nei bacini individuati dal decreto di dichiarazione dell’Area di Crisi per il Molise, il cui importo complessivo è soltanto di due milioni di Euro.
E ti credo che già al primo giorno la presentazione delle domande è stata sospesa! Due milioni di Euro, che divisi per l’importo massimo ammissibile dai bandi, significano pochissimi progetti da finanziare. Due milioni di Euro, sono una goccia in un oceano e questo rientra nel discorso che in questi anni, pochissime risorse regionali sono state rese disponibili per il lavoro e l’occupazione.
Tante le richieste perché tanta è la necessità di trovare occupazione, soprattutto da parte dei giovani che non vogliono lasciare il Molise ma che, loro malgrado, sono costretti a farlo vista la necessità di sopravvivere a questo stato di crisi latente che non offre altre opportunità. In passato, più volte è stata sollecitata la necessità di favorire l’occupazione attraverso strumenti di immediato riscontro, sgravi fiscali e tributari per nuove assunzioni, per esempio, o altre forme di incentivazione con intervento finanziario diretto da parte della Regione Molise.
Parole al vento che oggi, alle porte di una nuova campagna elettorale e di una nuova stagione politico-istituzionale per il Molise, tornano più che mai d’attualità. Per chi vede la questione come un successo la risposta viene data proprio dal numero delle richieste che è molto oltre il limite finanziario messo a disposizione, questo significa che sono tante le speranze dei giovani molisani, speranze che, loro malgrado, restano pie illusioni, proprio mentre non ci si pone alcun problema ad accreditare milioni di Euro alla sanità privata.
Il problema, alla fine, ricade su chi è già pesantemente penalizzato dall’attuale crisi economica e sociale in atto e che auspica di intravedere una possibile alternativa allo stato di disagio a cui è costretto. Si può mai guardare con fiducia al futuro se questo viene visto con gli occhi di chi ha più bisogno e deve riporre le proprie speranze in un cassetto?”