“Con l’approssimarsi dell’adozione del nuovo Piano Operativo Sanitario regionale si stanno rincorrendo voci e notizie su un ulteriore forte ridimensionamento dell’offerta sanitaria pubblica nella provincia di Isernia. Se tali indiscrezioni venissero confermate, i cittadini della provincia sarebbero ulteriormente depredati del diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione, dopo aver già subito il parziale smantellamento della rete di emergenza – urgenza. Noi difenderemo tenacemente questo diritto, in un territorio che, per le sue caratteristiche orografiche e climatiche oltre che per la presenza di una rete stradale interna in pessime condizioni, non consente in situazione di urgenza di raggiungere in tempi ragionevoli ospedali posti a maggiore distanza di quelli soppressi o depotenziati. Il diritto alla salute dei cittadini molisani potrà nuovamente essere garantito solo se col nuovo POS si deciderà di salvaguardare la sanità pubblica riequilibrando, di contro, le risorse destinate a quelle strutture private accreditate che, negli ultimi anni, hanno beneficiato di accordi di accreditamento e budget extraregionali enormi. Per questi motivi ho chiesto un incontro urgente al Ministro della Salute Roberto Speranza”. Ad affermarlo Rosa Alba Testamento, Portavoce molisana del MoVimento Cinque Stelle, intervenendo in aula alla Camera dei Deputati.
“Da alcune settimane – continua Testamento – si paventa la chiusura di alcuni reparti dell’ospedale “Veneziale” di Isernia. Un depotenziamento che appare inopportuno e inspiegabile a fronte delle criticità sanitarie riconosciute di recente in molti comuni della provincia dal Ministero della Salute. Mi riferisco soprattutto a quelli della “Piana di Venafro”, per i quali uno studio epidemiologico preliminare ha evidenziato casi di malattie cardiocircolatorie, cerebrovascolari e di tumori alla Mammella superiori alla media regionale. Proprio a Venafro – prosegue – dal luglio 2018, dopo i reparti, è stato chiuso anche il punto di primo intervento /soccorso dell’ospedale SS. Rosario, smantellando ulteriormente la già precaria rete delle emergenze – urgenze. A pagarne le conseguenze, nell’ultimo anno, soprattutto i cittadini dell’area venafrana che, non potendo più contare su un punto di assistenza medico-sanitaria di prossimità, sono stati costretti a riversarsi al Pronto Soccorso del Veneziale, con i disagi e disservizi che tutto ciò comporta.
“Nell’estate dello scorso anno – aggiunge – le inefficienze della rete di emergenza – urgenza regionale, proprio perché non organizzata e attrezzata a garantire soccorso e assistenza medica tempestivi, potrebbero aver inciso in modo determinante anche sul decesso di due persone. A ciò si unisce anche il declassamento a ospedale di comunità del nosocomio di Agnone, punto di riferimento proprio di quelle aree interne della regione in cui gli spostamenti sono più complicati. Su questi temi avevamo già iniziato un’interlocuzione con l’ex Ministro Giulia Grillo, ma a seguito delle notizie non positive che continuano a filtrare, ho appunto avanzato al Ministro della Salute Roberto Speranza una richiesta urgente di incontro, che auspico venga accolta rapidamente” – conclude Testamento.