Testamento: Dov’è il piano industriale di Stellantis? Governo intervenga e non sia spettatore marginale della vicenda.
«I ministri Orlando e Giorgetti come intendono intervenire affinché il colosso automobilistico Stellantis faccia finalmente chiarezza sul proprio piano industriale? Quali azioni, inoltre, pensano di mettere in atto per tutelare le prospettive occupazionali dei lavoratori e delle lavoratrici degli stabilimenti di Termoli e Chieti?». A chiederlo è la Portavoce molisana alla Camera dei deputati Rosa Alba Testamento, in un’interrogazione rivolta ai Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali e dello Sviluppo Economico.
«Se consideriamo – continua la parlamentare- le voci insistenti di un complessivo ridimensionamento delle attività ingegneristiche e produttive su tutto il territorio nazionale e la contestuale possibile inaugurazione da parte di Stellantis di un nuovo stabilimento produttivo a Gliwice, in Polonia, le rassicurazioni fornite recentemente dal MISE circa la non chiusura del sito produttivo di Chieti e la delocalizzazione della produzione oltre i confini nazionali sembrano lasciare il tempo che trovano. Inoltre – prosegue -nulla è dato sapere in merito alla gigafactory che dovrebbe nascere a Termoli nonostante il Presidente di Stellantis John Elkann abbia annunciato nei prossimi anni per l’elettrificazione della gamma 30 miliardi di euro di investimenti. Di fronte però a questi continui annunci e alle recenti dichiarazioni dell’amministratore delegato Tavares che ha parlato di possibili tagli occupazionali a copertura dei costi sostenuti dalle case automobilistiche per la transizione alla mobilità è, quindi, lecito porsi delle domande: dove saranno prese queste risorse? Dal taglio dei posti di lavoro?»
«E’ indubbio che le dichiarazioni rilasciate da Tavares siano molto preoccupanti e pericolose, soprattutto perché sembrano veicolare l’idea che per avere maggiori investimenti in automobili più pulite e sostenibili sia necessario tagliare i posti di lavoro. Il Governo intervenga subito e smetta di essere uno spettatore marginale della vicenda ». – conclude Testamento.
Il testo dell’interrogazione parlamentare :
TESTAMENTO – Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Al Ministro dello Sviluppo Economico.
Premesso che:
in data 8 settembre u.s. ho inviato ai ministri in indirizzo l’interrogazione a risposta scritta n. 4-10163 in merito al piano industriale del colosso automobilistico Stellantis e alle prospettive produttive e occupazionali degli stabilimenti di Chieti e Termoli. All’atto di sindacato ispettivo non è stato ancora dato nessun riscontro;
considerato che:
in data 4 dicembre u.s. in un articolo pubblicato su Primo Piano Molise i sindacati hanno manifestato ulteriori preoccupazioni sul futuro dei due siti produttivi, evidenziando ancora una volta l’assenza di un vero piano industriale da parte di Stellantis e il progressivo dimagrimento delle attività produttive e ingegneristiche sul territorio nazionale. Tale prospettiva – si legge nello stesso articolo – sarebbe confermata dalla decisione di Stellantis di aprire uno stabilimento a Gliwice in Polonia per la realizzazione di qualsiasi tipologia di furgone, compreso quello elettrico, oltre che dalla vaghezza con la quale lo stesso gruppo si pone rispetto all’urgenza di stabilizzazione dei precari e alle esigenze di ricambio generazionale della forza lavoro. Se confermate, le notizie di cui sopra smentirebbero quanto dichiarato dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) subito dopo l’incontro con i sindacati nel comunicato ufficiale dello scorso 11 ottobre in cui venivano riportate rassicurazioni circa l’assenza di qualsiasi minima possibilità di delocalizzazione dello stabilimento della Sevel in Polonia;
ai timori legati allo stabilimento Sevel si aggiungono anche quelli relativi alla gigafactory di Termoli, ovvero la possibile riconversione dello stabilimento molisano in sito produttivo di batterie per le auto elettriche, ipotesi più volte annunciata in varie agenzie di stampa ( fra cui AGI, 8 luglio 2021). Il progetto prevedrebbe di trasformare il sito di Termoli nella terza gigafactory del gruppo dopo quelle presenti in Francia e Germania, ma nonostante le continue rassicurazioni, contenute anche nello stesso comunicato stampa del MISE del’11 ottobre u.s., nel quale si affermava che «riguardo il tema della gigafactory di Termoli c’è grande sforzo del Governo per accompagnare questa iniziativa anche con sussidi pubblici», nulla è dato ancora sapere;
considerato inoltre che:
in merito agli investimenti nel settore elettrico da parte delle case automobilistiche, hanno destato scalpore le recenti dichiarazioni rilasciate dall’amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares, riprese dal sito www.clubalfa.it (2 dicembre 2021). Secondo quanto si apprende il dirigente portoghese ha affermato che «imporre dall’esterno alle case automobilistiche un passaggio veloce alla mobilità elettrica finisce per creare non pochi problemi ai produttori di auto, molti dei quali soccomberanno». Inoltre – ha proseguito lo stesso Tavares – «affrettare i tempi significa addossare tutti i costi della transizione alle case automobilistiche, che quindi saranno costrette a tagliare i posti di lavoro». Alcuni giorni dopo il Presidente John Elkann ha dichiarato che nei prossimi anni Stellantis investirà 30 miliardi di euro per elettrificare la gamma e investire su software e tecnologie (clubalfa.it, 10 dicembre 2021);
ritenuto che:
a fronte del piano di investimenti annunciato da Elkann, le dichiarazioni rilasciate da Tavares siano molto preoccupanti e pericolose, soprattutto perché sembrerebbero veicolare l’idea che per avere maggiori investimenti in automobili più pulite e sostenibili sia necessario tagliare i posti di lavoro;
ritenuto altresì che:
sia grave che il Governo continui a rimanere indifferente, giocando un ruolo da spettatore marginale nella vicenda;
si chiede di sapere:
quali iniziative, ciascuno per le proprie competenze, i Ministri in indirizzo intendano adottare affinché sia fatta finalmente chiarezza sul piano industriale di Stellantis;
quali azioni intendano altresì mettere in atto per tutelare le prospettive occupazionali di lavoratori e lavoratrici degli stabilimenti Stellantis di Termoli e Chieti, al fine di impedire che il necessario passaggio alla mobilità elettrica sia finanziato anche con il taglio dei posti di lavoro.