di Domenico Angelone
Sicuramente ricorderete la vicenda scandalo che tanto stupore destò nell’opinione pubblica regionale quella della Termoli jet il catamarano ancorato al porto di Termoli varato nel 2003 con una operazione costata otto milioni di euro di soldi pubblici, grazie ai fondi per la ripresa produttiva della regione dopo terremoto e alluvione e mai salpato per il servizio per cui era stato acquistato, quello di avviare un “coast to coast” Molise/Croazia per il trasporto turistico.
La Corte dei Conti del Molise ritenne gli assessori della Giunta regionale del 2005 ed il Dirigente del settore Trasporti, Domenico Pollice, sotto la presidenza di Michele Iorio, accusati di aver dato l’autorizzazione alla creazione della società mista Termoli-Jet per l’acquisto del catamarano destinato ai viaggi in Croazia ma che di fatto non entrò mai in esercizio, le spese per il trasporto non avrebbero mai coperto quelli del carburante. Una leggerezza assurda per chi aveva redatto il business plan e non si era accorto che l’operazione era antieconomica.
La Procura, a conclusione delle indagini, chiese per gli imputati un risarcimento per danni erariali di oltre 7 milioni di euro, somma che per l’accusa racchiudeva l’importo impiegato dalla Regione per concludere l’operazione.
La Sezione giurisdizionale per il Molise della Corte dei Conti invece, nel 2015 ritenne che i termini per l’azione risarcitoria erano scaduti, prevalsero dunque i limiti temporali dettati dalla prescrizione.
Ma cosa è successo nel frattempo vi è stato un ricorso e La Corte dei Conti, Sezione Molise, con sentenza n. 5 del 2020 ha condannato l’ex assessore Antonio Chieffo e l’ex dirigente regionale Domenico Pollice alla restituzione all’erario di tre milioni e mezzo di euro. La sentenza è in corso di pubblicazione e si riferisce all’acquisto, da parte della Regione, nel 2005, del 49% delle quote della Ltm, la società partecipata regionale con i fratelli La Rivera, titolari dell’azienda unica di trasporto regionale che acquistò il famoso catamarano per il collegamento Termoli-Spalato, per un totale di sei milioni e ottocentomila euro.
La vicenda non ha risvolti penali, dal momento che vi è stata un’assoluzione generalizzata, ma è ingente il risarcimento richiesto dalla Corte dei Conti con la sentenza attuale. I condannati al rimborso di questa somma raggiardevole hanno ancora la possibilità di ricorrere in secondo grado avverso la pronuncia del Giudice dell’Erario; qualora i due condannati non fossero in grado di versare l’importo stabilito in sentenza, il risarcimento sarà addebitato a Michele Iorio, ex Presidente, che dovrà sborsare 500mila euro, e sugli assessori Gianfranco Vitagliano, Rosario De Matteis, Filoteo Di Sandro e Michele Picciano, condannati a pagare 350mila euro a testa. Il catamarano venne svenduto nel 2016 ad una società coreana all’asta a un milione e 507 mila euro.