Si è diffusa la notizia secondo cui la PM di Isernia Andricciola ha richiesto ed ottenuto dal Gup Picano, su (infondata) denuncia di NINI Andrea sindaco del Comune di Pettoranello, il rinvio a giudizio per omissioni del “responsabile dell’area tecnica”, il quale “rischia una pena da sei mesi a due anni”.

Atteso che tale vicenda interessa l’intervento di tutela ambientale che sul piano sociale e politico stiamo sostenendo proprio contro la mala gestio del sindaco Nini, tale notizia non poteva non suscitare i nostri “sospetti di abnormità”.

Sulla questione dello sversamento fognario illecito nell’area verde, abbiamo constatato – atti alla mano – che il dipendente non era neanche responsabile del servizio ! Il colmo è che la stessa Pm Andricciola aveva dichiarato che il suddetto dipendente non era responsabile,  coma da atti!

Non solo: pur non avendone l’obbligo, il suddetto dipendente infondatamente denunciato dal sindaco Nini,  aveva comunque proposto la soluzione da oltre un anno allo stesso sindaco Nini e al responsabile preposto alle OO.PP., segnatamente di far installare una “fossa Himoff” in attesa della nuova rete. Ma nulla è stato fatto da costoro in tal senso!

Lo sversamento, come da noi documentato nei scorsi giorni con video, persiste insieme alla discarica abusiva con amianto da noi segnalata come mala gestio politica del sindaco Nini! Per non parlare delle altre opacità che riguardano l’appalto per la bonifica della discarica abusiva, poiché affidato senza gara e senza verifica di requisiti per il trattamento dell’amianto! E di tale inchiesta, allo stato, non sappiamo ancora nulla a distanza di un anno !

Ma anche per gli altri tre casi mandati “a processo” dal Pm Andricciola ci sembra un anomalo accanimento: il dipendente in questione, nella sua difesa, ha già dimostrato che ha fatto tutto quanto in suo dovere e che il sindaco NINI non lo ha messo in grado di operare, omettendo di fornirgli gli atti  dovuti.

Dunque un rinvio a giudizio per “omissione” ad un dipendente sulla base di una denunci infondata del sindaco NINI Andrea acriticamente recepita, senza che vi fosse nessun presupposto fattuale e giuridico per sostenere l’accusa in dibattimento: un organo giudicante diligente ed imparziale non potrà che emettere una sentenza di l’assoluzione piena.

Chiediamo a maggior ragione che la PM Andricciola si astenga dall’indagare su tale vicenda di omessa tutela ambientale, se si considera l’incompatibilità ambientale della stessa, sollevata da giornali nazionali (Corriere della Sera, il Fatto  Quotidiano): “cosa volete, in una piccola regione ci conosciamo tutti” …questa sarebbe la “giustificazione” fornita dalla Pm Andricciola, venafrana d’hoc.

Sarà così, ma anche in questo caso rileviamo come il sindaco Nini Andrea e la Pm Andricciola, sotto il profilo delle strette relazioni familiari, siano legati allo stesso gruppo politico imprenditoriale molisano per cui è contestata l’incompatibilità giudiziaria-ambientale predetta.

Per carità, nulla di personale e di illecito in se, solo un dato di critica sociale, come lo è il seguente: alcuni esponenti della procura di Isernia continuano ad impegnare oltremodo le aule di Tribunale di Isernia per accuse insostenibili come questa oggi trattata, o verso gli oppositori al sistema di potere locale, o agli antifascisti per aver intonato Bella Ciao o al giornalista teste scomodo nel processo Ittierre e via dicendo.

Mentre la bancarotta Ittierre va in prescrizione, l’inchiesta LARUS si concentra su un capo espiatorio ultima ruota del carro con il pentolone della tangentopoli pentra che rimane coperto, mentre il traffico illecito di rifiuti nella nostra provincia e l’inquinamento dell’aria nella piana di Venafro perseverano per non intaccare i lauti profitti del capitale, senza parlare d’altro.

Nella dittatura capitalista, e per la sua giustizia di classe, l’unica legalità che conta è solo quella compatibile con  la legge del profitto.