di Tonino Atella
Un appuntamento storico, sociale e di costume che farà rivivere tanto della storia recente della città attraverso la riproposizione di “Storie e personaggi della Venafro d’altri tempi”. Sarà questo in effetti il tema al centro dell’incontro di venerdì prossimo 28 settembre (h 17,00) promosso a Castello Pandone da “I Venafrani per Venafro”, movimento popolare autonomo impegnato a valorizzare le positività della città. Il Polo Museale del Molise nella persona del direttore del Museo Nazionale di Castello Pandone, dott.ssa Irene Spada, ha condiviso la proposta del movimento mettendo a disposizione il cortile dell’antico maniero per l’interessante iniziativa che si ripropone di ripercorrere la storia recente della città, riproponendo situazioni, storie e personaggi di rilievo nel contesto della storia sociale, culturale, lavorativa ed artistica locale del secolo scorso. Praticamente una ideale “passeggiata” attraverso la Venafro del ‘900 perché si apprezzino le peculiarità umane e morali di tanti. Nel corso dello stesso appuntamento si parlerà anche del Conte Enrico Pandone, proprietario del castello venafrano omonimo e decapitato poco più che trentenne il primo dicembre 1528 in Largo Castelnuovo a Napoli per decisione di Carlo V essendosi macchiato del reato di fellonìa (tradimento della fede giurata dal vassallo al signore, ossia il venir meno agli obblighi feudali tra il signore ed il suo vassallo), e dello storico maniero da quegli abitato sino ai primi del ‘500 ed arricchito dai suggestivi cavalli a rilievo fatti dipingere al piano nobile del castello, data la passione del giovane conte per i quadrupedi che regalava o riceveva in dono da altri personaggi importanti dell’epoca.