Pubblichiamo la nota del Consigliere comunale di Isernia dott. Stefano Testa:

LA MORTE DECRETATA DELLA PROVINCIA DI ISERNIA

<<Ho letto con grande interesse il post che l’Assessore-Vice Presidente della G.R. avv. Facciolla ha diramato per illustrare come sono stati ripartiti i finanziamenti della misura “Aiuti all’avviamento di attività imprenditoriali per i giovani agricoltori”

Il comunicato elaborato con la logica della pseudo statistica (quella  che stabilisce che tutti gli italiani mangiano  tot polli per anno e non tiene conto che c’è anche chi  il pollo lo vede solo con il binocolo)  e, nascondendosi dietro percentuali astruse, sancisce subdolamente che: per la seconda sottofase la provincia di Isernia ha avuto finanziati il 35% dei progetti presentati (10 progetti sui 28 presentati) ho davanti a me l’elenco dal quale ne risultano 9, mentre la provincia di Campobasso ha avuto finanziati il 47% dei progetti presentati (115 progetti sui 242 presentati). La prima sottofase, sempre dalla comunicazione del V.P. e assessore Facciolla, evidenzia che i progetti finanziati in prov. di Isernia son il 25% di quelli presentati (3 progetti finanziati sui 12 progetti presentati) mentre in prov. di Campobasso sono statio finanziati il 10% dei progetti presentati ( 10 progetti finanziati sui 100 presentati).

Resta il fatto che, dai numeri del comunicato Facciolla, si evince che sommando le due misure risulta che il numero delle pratiche presentate sono n°381 di cui: in prov. di Isernia sarebbero state finanziate 13 (10+3) pratiche, mentre in provincia di Campobasso  125 (115+10) per un totale generale di n° 138 pratiche finanziate.

Considerato che si tratta di una misura importate per lo sviluppo della regione che comporta inevitabilmente ricadute positive sui territori delle province di Campobasso e di Isernia, è stato davvero un brutto colpo per me scoprire che nella “graduatoria  delle istanze ammissibili e finanziate” su 138 pratiche finanziate solo n° 13 riguardano la provincia di Isernia.

Invero, analizzando il solo 2^ Step, che sancisce 10 pratiche finanziate in prov di Isernia, la delusione è diventata irritazione   quanto  ho  constatato che nel solo COMUNE DI SAN MARTINO IN PENSILIS sono state finanziate ben 7 istanze.

E’ risaputo, da tutti coloro che conoscono la nostra regione, che il basso Molise ha una forte vocazione agricola e che, sicuramente, San Martino in Pensilis, unitamente a tutto l’hinterland  di Portocannone, Campomarino, Ururi, Guglionesi,Casacalenda, Colletorto,Termoli ecc.ecc., è un comune con una ricca tradizione agricola, ma non mi sembra né logico né possibile che sia l’unico comune ad avere una  potenzialità paragonabile a quella della intera provincia di Isernia, fermo restando le omologhe condizioni di partenza di cui godono gli altri comuni. Mi chiedo: se  San Martino in Pensilis ha questa straordinaria potenzialità agricola significa che dovrebbe avere un tasso di disoccupazione non classificabile in termini percentuali, che meraviglia!!!!!!

Ad ogni buon conto: se solo 10 istanze, su 125 ammesse, riguardano la provincia di Isernia qualche considerazione va anche fatta. Considerato che per tutti gli indicatori ecometrici regionali  il rapporto di 1 a 3 è sempre rispettato, compresi quelli riguardanti l’agricoltura, come mai in questa circostanza sono così sbilanciati? Cioè siamo ad una percentuale dell’8%, irrisorio rispetto al sempre acclarato  33% canonico.

E’ chiaro che su questi risultati molto pesa l’assenza, sia in Consiglio Regionale che nell’esecutivo, di una rappresentanza politica della prov. di Isernia adeguata anche nel numero, il che ha comportato che le attività di sensibilizzazione che pure la regione ha (avrebbe) dovuto porre in essere hanno privilegiato  la provincia di Campobasso se non si vuole sancire che nella provincia di Isernia le attività agricole sono inesistenti e/o sono morte. Sarebbe interessante conoscere con chiarezza quanto è stato fatto dall’Assessorato all’Agricoltura  per incontrare, per informare, per chiarire ai giovani della provincia di Isernia ed agli operatori del settore tutti i risvolti socioeconomici della misura 6.1

Purtroppo i dati dimostrano che si  tratta di una vera rapina realizzata contro la nostra provincia, al pari di quella portata avanti dalla giunta regionale con la ripartizione delle risorse per la viabilità,  che non possiamo subire supinamente, ritengo che anche le meritorie associazioni di categoria dei coldiretti e degli imprenditori agricoli dovrebbero esprimere il loro rammarico nei confronti di una politica che, volutamente, tende a distruggere tutte le nostre potenzialità in primis tarpando le ali a tutti quei giovani che sono costretti ad emigrare quantunque avrebbero energie positive da impegnare per lo sviluppo di questo territorio: ma forse è proprio quello di cui si ha paura.

Bisogna ribellarsi concretamente, reagire a tutte le angherie che stiamo subendo nella consapevolezza che siamo noi gli artefici del nostro futuro.>>

STEFANO TESTA